Rob Gordon, proprietario a Chicago del Championship Vinyl, anomalo negozio di dischi pop, è scaricato dall'amata Laura. L'abbandono lo porta a un bilancio dei suoi fallimenti sentimentali, e a crescere. Dal romanzo (1995) di Nick Hornby, ambientato a Londra Nord, raccontato in 1° persona, sceneggiato in quattro tra cui J. Cusack, anche coproduttore. Strutturata su monologhi spiritosi e un po' autolesionistici, detti dal protagonista guardando in macchina, l'aguzza e garbata commedia si sviluppa a 2 livelli: il negozio con i due maniacali amici-commessi (il calvo Louiso e il frenetico Black) e la sfilata, in flashback o al presente, delle Top Five, le cinque fanciulle che, secondo lui, gli hanno spezzato il cuore. Il film appartiene forse a Cusack, a Hornby e agli sceneggiatori più che a Frears che, però, contribuisce con la direzione degli attori, l'intelligenza dei tempi narrativi, l'attenzione ai particolari. Breve comparsa di Bruce Springsteen e cammeo di T. Robbins capellone. Musiche di Howard Shore e frammenti di 59 canzoni

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Mercoledì, 08 Aprile 2009 01:52

Detour chiude!

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Dopo 12 anni, Detour chiude. E non per nostra volontà.

Il cineclub è più vivo che mai, il calendario delle proiezioni è pieno fino a giugno e tante, tantissime sono le realtà culturali e sociali che fanno riferimento alla nostra sala per svolgere le proprie attività.
 
Detour chiude perché Il contratto di affitto è scaduto e dobbiamo lasciare i locali di Via Urbana 47/a.

A chi ci ha suggerito di occupare locali o ex cinema in disuso, o di “Farci degli amici in alto” abbiamo risposto che non è nel nostro modo di vedere le cose. In tutti questi anni abbiamo regolarmente pagato l’affitto e abbiamo tenuto i partiti fuori dalla porta convinti che questi non debbano interferire con le nostre scelte o strumentalizzare le nostre iniziative.

Siamo, ancora fino al 31 Agosto, uno dei pochi, se non il solo cinema del centro storico, che organizza con cadenza settimanale iniziative accessibili a persone diversamente abili e proiezioni commentate per non vedenti. Siamo forse l’unica realtà del centro storico che usa il cinema come strumento di integrazione sociale. Senza contare il fatto che la nostra sala, in tutti questi anni, ha dato spazio a centinaia di giovani autori indipendenti e ad opere che diversamente non avrebbero potuto avere alcuna visibilità.

Nonostante ciò, siamo costretti alla chiusura.

La prospettiva di riaprire in un altro locale non ci spaventa.

Avevamo già individuato delle possibili alternative ed eravamo pronti a spostarci, ma non siamo ancora arrivati ad un accordo con il locatario in merito all’indennità di avviamento dovuta, somma indispensabile per iniziare i lavori di ristrutturazione nella nuova destinazione.

Quello che chiediamo a tutti voi, è di sollecitare un aiuto da parte delle istituzioni.
Abbiamo bisogno di far sapere al Municipio I, al Comune, alla Provincia e alla Regione che Detour è una realtà necessaria.


Vi chiediamo di scriverci e di manifestare il vostro interesse e sostegno per il Detour. (niente di impegnativo, solo poche righe all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando i vostri dati e la vostra professione).

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FUSOLAB e Street Art

Vernice di chiusura + Presentazione

Domenica 25 marzo, ore 19

“1 + 7” >7 + 1 remix&xpo<

Finissage e remix della mostra di Street Art di omino71

e

“Street art. La rivoluzione nelle strade”

Presentazione del libro di Ennio Ciotta (Bepress, 2011)

a cura del Laboratorio Creativo Fusolab


Omino71 chiude il cerchio.

Il suo viaggio espositivo è iniziato a gennaio con l’anteprima “+1”, installazione di poPster art al Lanificio159.

A febbraio è stata poi la volta di “7+1” expoPsition, che ha visto lo street artist capitolino protagonista di una personale al Fusolab.

Quindi il 2 marzo “40+1” solo poPster expo, allestimento site specific al Rising Love.

Infine “1 + 7” > 7 + 1 remix&xpo<, finissage e remix di “7+1”expoPosition, domenica 25 marzo dalle ore 19 ancora una volta al Fusolab, il Laboratorio Creativo di Via Pitacco.

Ma un finissage fine a se stesso ad un artista irrequieto come omino71 non poteva che stare stretto, e così “1 + 7” >7 + 1 remix&xpo< sarà una vera e propria nuova inaugurazione, o meglio “vernice di chiusura” come l’artista l’ha definita chiedendosi, e chiedendoci: “Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia?”.

Del suo predecessore espositivo “1+7” conserva infatti solo il concept: nuove saranno le 7 opere esposte, ciascuna ancora una volta creata a partire da un oggetto non convenzionale, che sia una giacca o uno skate, un vinile o una bomboletta spray.

E di ogni pezzo si potrà ammirare l’alter ego, l’opera – gemella per soggetto, effimera per vocazione – realizzata dall’artista per le strade di Roma e raccontata dagli scatti della fotografa Jessica Stewart.

Infine il “+1”, l’ospite oversize, un poster 4 metri per 3 dipinto a mano su carta velina in unico esemplare, un’installazione di arte pop(olare) da guardare a testa in su, ribaltando metaforicamente il punto di vista dell’osservatore.

La serata proseguirà con la presentazione di Street art - La rivoluzione nelle strade, il libro di Ennio Ciotta edito da Bepress che riporta interviste esclusive ai protagonisti della scena italiana: Omino 71, Lex & Sten, Morkone, Ozmo, Gec Art, Il Korvo, Lucamaleonte, Martin, Run, Yap Willy, Chekos’art.

Con la street art l’arte scende in strada, trasformando gli angoli della nostra quotidianità in beni comuni dal tono familiare e accattivante. Le città si aprono e si trasformano in vetrine dalle possibilità illimitate. La strada è viva. La rivoluzione parte dalla tecnica, ora veloce, strappata e piena di adrenalina, indispensabile per comunicare messaggi chiari e indelebili. Messaggi che dai muri entrano nel cervello e nel cuore. Una vera e propria rivoluzione raccontata dai protagonisti della scena italiana attraverso dialoghi, racconti e immagini. Ennio Ciotta analizza e fotografa questa urgenza artistica, sociale, culturale e antropologica in maniera lucida e disincantata. Street art: la strada e l’arte sono di tutti.

 

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Inaugurazione Mostra di fumetti

“ARMADIL- LUNEDI’”

a cura del Laboratorio Creativo Fusolab

 

Venerdì 16 marzo 2012 presso il Laboratorio Creativo Fusolab sarà inaugurata “Armadil-lunedì”, mostra dei fumetti del talento capitolino noto all’universo mondo come Zerocalcare.

L’esposizione presenterà il duplice volto del nostro eroe: da un lato alcune delle sue ormai seguitissime strisce del lunedì (non raccontateci che non conoscete il suo blog!) e dall’altro una serie di tavole tratte da "La profezia dell’armadillo", primo e già introvabile albo edito dall’eclettico Makkox, che lo aveva ospitato nel suo celebre Canemucco.

In occasione del vernissage sarà presentato anche il secondo volume di ANTIFA!nzine, a cura di Corto Comix Crew, che ospita tra le sue pagine, accanto alle storie a fumetti di Zerocalcare, anche quelle di Toni Bruno, Alex Tirana, Gianluca Romano e Claudio Calia, un racconto di Roberto Mandracchia illustrato da La Tram, un’intervista a Simone Lucciola a cura di Emiliano Rabuiti, l'angolo di Alessio Spataro, e tanto altro ancora!

Non vi resta che venire a trovarci, per godervi fino all’ultima pagina! 

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Raccontare Zerocalcare è sempre difficile, per capirlo bisogna leggerlo, e se siete fortunati anche conoscerlo. Per averne un’idea che non tradisca l’originale, facciamoci raccontare qualcosa sul suo lavoro dal diretto interessato.

“Tipo un blog però a fumetti. Una storiella ogni lunedì mattina. Ci si prova. (Lo so che chiunque mi conosce già ride perché a me è la costanza che mi ha sempre fottuto, però se ci riesco significa che sono uscito dall’adolescenza lunga)”.

Inutile dire che le sue esilaranti ministorie, capaci di esorcizzare le nostre più inconfessabili paure, risollevano l’umore di un numero sempre crescente di proseliti, ai quali Zerocalcare dà la forza per affrontare con il sorriso il tanto temuto principio di settimana.

Accanto alle strisce del blog, non potevano però mancare in mostra quelle perle di umorismo, talvolta venato di malcelata malinconia, che ci ha regalato con “La profezia dell’armadillo”, grande successo editoriale partorito grazie alla lungimiranza del mitico Makkox.

"Si chiama profezia dell'armadillo qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli, amen."

Ed è proprio a Makkox che lasciamo presentare questa fatica.

"Genio. Zerocalcare è genio stellare.

Gravità invincibile, a meno di non spedirlo in un'altra galassia. L'unica è arrendersi, ma non è una scelta: è così e basta. Alla fine lo ami. Lo ami che dopo aver letto le sue 136 tavole vuoi essere suo amico, che lo vai a trovare a casa col sacco a pelo, che quando l'incontri per strada lo saluti e lui ti saluta perché ti conosce, perché t'è Amico Tuo e dietro di lui vedi anche l'armadillo e saluti anche l'armadillo, ma questo non ti risponde perché è fatto così e diffida, vede in te una possibile invadente rottura di coglioni."

“La profezia” è una storia lunga 136 tavole e divisa in microstorie distinte eppure legate da un fil rouge che vede il protagonista, irrimediabilmente coincidente con lo stesso Zerocalcare, affrontare in modo comico e ironico, in compagnia del suo amico immaginario, il saggio quanto impietoso Armadillo, le avversità del quotidiano, il tutto condito da romanità, reminiscenze dei compianti anni ‘80 e stile underground.

 


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Inaugurazione della mostra di Street Art 

“7 + 1” expoPsition – cose colorate di omino71 

a cura del Laboratorio Creativo Fusolab

 

"Preferisco il decathlon: meglio saper fare dieci cose sopportabilmente male che una sola bene".

 Così omino71 racconta in poche parole una poetica che è anche attitudine, voglia di miscelare all’insegna di un destabilizzante e quanto mai attuale culture jamming: “dipingere, disegnare, scrivere, tagliare, fotografare, spruzzare, sperimentare ogni cosa su ogni materiale e tecnica e con chiunque sia disponibile a collaborare, associando e citando tutto quello che vedo al momento e che mi passa per la mente”. 

Nelle pose da professionista della tela questo “autore–curatore-produttore-editore-venditore porta a porta di progetti collettivi” ci sta proprio stretto, piuttosto si sente e definisce POPolare, nel senso di facile, semplice, comune, di tutti, per tutti, infantile, periferico, indipendente, autodidatta, naif, diy o se volete punk. Ha iniziato assemblando spugnette colorate da cucina come tessere di un mosaico o dipingendo su flyer e cartelloni pubblicitari e continua a creare divertendosi e giocando con materiali e colori, sfidando continuamente lo spazio e la materia, lasciandosi ispirare dai limiti e dalla scarsità di risorse che questo approccio comporta. 

Piuttosto che con lo spazio in(de)finito e con il foglio bianco, gli piace misurarsi con quello che trova per strada o nella pattumiera e raccontare su qualunque superficie una storia, interagendo fisicamente con le trame e la resistenza della materia: così ogni pezzo diventa un’installazione, autoironica e sorprendente nella sua originale tridimensionalità.

“7+1” expoPsition, seconda tappa del percorso espositivo avviato con l’anteprima di “+1” a gennaio e che si completerà con “40+1” a marzo, racconta tutto questo dal 17 febbraio al 18 marzo al Fusolab, il laboratorio creativo di Via Pitacco.

7 opere, ciascuna creata a partire da un oggetto non convenzionale: che sia una giacca o uno skateboard, una bomboletta spray o una porta, a omino71 poco importa. Ogni soggetto è una sfida a suon di colori ed inventiva, un’esperienza vissuta con le mani in pasta e non dall’alto di un pennello, 7 opere non convenzionali che smitizzano e insieme celebrano il potere immaginifico dell’arte.

Anche qui poi, solo per una sera, quella del vernissage, il “+1”, l’ospite oversize, un poster 4 metri per 3 dipinto a mano su carta velina in unico esemplare, un’installazione di arte pop(olare) da guardare a testa in su, a caccia dei dettagli nascosti tra i ghirigori dell’inchiostro.

 

Ma uno street artist della prima ora come omino71 non poteva esimersi dal raccontare la sua storia sulla pelle della città, dove il limite da sfidare è la cornice di un muro, la grana di un intonaco, quell’insieme caotico ed eterogeneo di linee ed elementi che fa della nostra giungla urbana un’immensa vetrina da customizzare.

E così per ogni oggetto esposto, “7+1” mostrerà l’alter ego, l’opera – gemella per soggetto, effimera per vocazione – realizzata per le strade di Roma e raccontata dagli scatti di Jessica Stewart.

 


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Inaugurazione Esposizione Fotografica
“RIDE THE LIGHTNING”
The Hardest Button To Button

a cura di Alessandra Trozzi e Fabrizio Bisegna
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"Ride the Lightning, The Hardest Button to Button" concentra in pochi scatti gli ultimi due anni di intensa attività come reporter di musica live di Fabrizio Bisegna.
Fotografo free-lance dal 2003, è stato reporter fotografico dell'Heineken Jammin' Festival 2011 e del Sonisphere di Imola.
Collaboratore di numerose riviste e webzine di settore, Fabrizio Bisegna vanta al suo attivo innumerevoli scatti ad altrettanti artisti (circa 200 negli ultimi 3 anni) fotografati in giro per l’Italia.
La sfida del fotografo, palco dopo palco, non è quella di documentare il concerto fine a se stesso, ma di cercare e fermare quei particolari che lo rendono unico: un salto, una goccia di sudore, un ghigno, un'espressione di sofferenza, di piacere, di estasi.
A fare da cornice, durante il mese di permanenza dell'esposizione delle sue fotografie al Fusolab, si susseguiranno esibizioni live di musicisti con i quali nel tempo è nato un rapporto di amicizia e reciproca stima artistica.

Inaugurazione mostra collettiva di Street Art
“COLLETTIVA UNDER 10”


a cura di HOGRE

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Vi ricordate quei mocciosi che sin dai primi anni delle elementari disegnavano sui banchi durante le lezioni di storia e matematica? Quelli che facevano tanto incazzare le maestre e i bidelli?
Quei bambini problematici che vi fregavano la merenda durante la ricreazione? Bene.

Fusolab e Hogre sono felici di informare i signori lettori che quei piccoli teppisti inaugurano una mostra con una selezione dei loro disegni di allora confrontati con le loro produzioni odierne. “Collettiva under 10”, ovvero i disegni delle elementari di:

Bue 2530 (Firenze), But (firenze), Gojo (Roma), Candi(Firenze), Hogre (Roma), Pible (Casal maggiore/ Parma), Kevra (Roma), Murphy(Roma), Omino 71 (Roma), Sone (Roma), Uno (Roma), Urka (Ascoli Piceno), Ics(Termoli).

Ad accompagnare la mostra il sound di „theovercome” promette di mettere a ferro e fuoco il quartiere di Pigneto e Prenestina, ingresso gratuito, birra a prezzi popolari.

Famo casino!

In corso fino al 16 Gennaio
Inaugurazione mostra
“LA VILLE À L'ENVERS - IL MONDO ALLA ROVESCIA”
Doppia personale d'illustrazione con installazione site-specific
di Francesca Mariani e Chiara Luzi

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La Ville à l'envers: installazione site-specific itinerante composta da una trentina di case di cartone, realizzate con materiale di riciclo, collage e illustrazioni inedite che creano una città al contrario. E' il ribaltamento metaforico delle regole, liberazione dagli schemi imposti attraverso la creazione di un mondo alla rovescia, che scaturisce dall'espressione artistica di Francesca Mariani e Chiara Luzi.
Invito a perdersi e ri-conoscersi nell'immaginario capovolto delle due artiste, in doppia personale negli spazi di Fusolab.

Francesca Mariani, impossibile da de-scrivere.
Come un'acrobata che si reinventa ogni volta sul filo teso e lucente da percorrere, con le stelle ritagliate sul soffitto, i lustrini, lo slancio, la paura, la delicatezza, l'audacia.
Non fa passare nemmeno un giorno senza tracciare una linea.
francescamariani.devartstudio.com

Chiara Luzi:
Nata trentadue anni fa, illustratrice dentro, in lotta perenne con tubetti di acrilico, schizzi di china e pennelli sfibrati. Le sue illustrazioni sono lievi rappresentazioni del suo modo di essere; nascono da segni nervosi che si intrecciano leggeri sul foglio... ad oggi lavora con case editrici italiane.
www.chiaraluz.blogspot.com
A cura di Occhirossi

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Se l’unica lente per leggere il presente è la visione dei media su collasso finanziario, crack, crisi dei mercati, licenziamenti, cassa integrazione, esuberi, disoccupazione, noi abbiamo voluto coinvolgere tutte e tutti in una narrazione diversa della crisi in cui siamo immersi.

Lo abbiamo fatto attraverso il linguaggio della fotografia e del video, allargando poi l’invito anche a scrittori e scrittrici. Attraverso il blog narratingcrisis.org stiamo raccogliendo le foto e gli scritti di chi vuole raccontare le proprie esperienze di vita in costante equilibrio precario.

Dentro e oltre la “crisi”, un modo per incrociare sguardi diversi su una condizione di vita che ci accomuna.

Accanto alle foto raccolte sul blog e ai testi inediti ispirati alle fotografie, proietteremo la video-inchiesta “IN-PrecaVideo: interviste precarie in tempi di crisi”: un viaggio tra voci, volti, percorsi, e generazioni accumunate da un’ instabilità di vita chiamata “precariato”.

Sullo sfondo una crisi che non investe solo il lato economico della vita, ma che intacca in maniera ancora più grave la capacità di desiderare e progettare.

ROVESCIA LA CRISI, ALLARGA IL TUO SGUARDO!


occhirossifestival.org

narratingcrisis.org


In corso fino al 27 Novembre
Inaugurazione mostra “Saranno abusivi” di But & HOGRE

"Calcio, notizie oroscopo e tanto altro" non verranno trattati nella mostra/installazione di cartelloni abusivi a cura di But & Hogre.


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"La loro vita fu dedicata all'isolamento e alla concentrazione del radio e del polonio, presenti in piccolissime quantità nella pechblenda proveniente da Jáchymov. Si tratta di un minerale radioattivo, ed è una delle principali fonti naturali di uranio. I coniugi notarono che alcuni campioni erano più radioattivi di quanto lo sarebbero stati se costituiti di uranio puro; ciò implicava che nella pechblenda fossero presenti altri elementi. Decisero così di esaminare tonnellate di pechblenda riuscendo così, nel luglio del 1898, ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento dalle caratteristiche simili al tellurio che fu chiamato polonio. Il resoconto di tale lavoro, unitamente a quello immediatamente successivo che portò alla scoperta dell'ancor più radioattivo radio, divenne la loro tesi di dottorato."

Qui alcune immagini:
http://www.flickr.com/photos/butomg/4931803797/sizes/l/in/photostream/
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Fino al 29 maggio