In Distretto 13 – Le brigate della morte assistiamo quasi in tempo reale (dal
tramonto alla sera) all’agguato di una banda di teppisti assassini ad un isolato
commissariato di polizia, alla periferia di Los Angeles. Le “brigate” sono
legate da un patto di sangue, ma non sappiamo chi sono realmente e cosa
vogliono. Nella loro delirante ferocia non sono personaggi umani né tanto meno
hanno dei problemi morali, somigliano piuttosto agli zombie (quasi una
metropolitana “notte dei morti viventi”). Niente sociologia, solo la resa
spettacolare di un'atmosfera d'incubo. Secondo film a basso costo scritto e
diretto dal 28enne J. Carpenter, film cult per la giovane critica degli anni
'70, che rinuncia a qualsiasi pretesa sociologica e riesce a suggerire un clima
di allucinata tensione che sfiora l'onirico.
Per la rassegna “Il collasso della gestione della proprietà intellettuale e della mercificazione delle informazioni nell'era digitale” di Documentaria, il cineforum dalle tematiche storico-politiche, questa settimana:
Giovedì 5 febbraio h. 21.30
Revolution OS II
di Arturo di Corinto
Italia - 2006 -
74''
Il primo documentario italiano sulla storia dei movimenti Open Source e Free Software ,che aggiorna la cronologia della “rivoluzione” che ha cambiato il modo d'intendere il software attraverso le voci dei suoi protagonisti come Richard Stallman , Linus Torvalds , Benjamin “Mako” Hill. Una chiave per capire lo scontro tra Windows e Linux, per spiegare le strategie commerciali di Microsoft, per avere una visione sul mercato del software di oggi e del prossimo futuro.
Domenica 1 febbraio
ore 21:30
Proiezione film “I guerrieri della
notte” di Walter Hill (1979, 93’, USA)
Nel Bronx, durante un raduno di
tutte le bande di New York, il capo della più importante gang è assassinato dal
fanatico capo dei Rogues, ma la colpa ricade sui Warriors, banda poco nota di
Coney Island. Senza il loro capo, ucciso per ritorsione, gli otto Warriors
disarmati dovranno arrivare all’altro capo della città, affrontando scontri,
agguati, duelli in una geometrica attraversata che somiglia a quella di una
partita di baseball, dove i treni della metropolitana sono le basi. Superbo
frutto dell'iperrealismo, è un film fantastico che ha la tensione visionaria di
un incubo da droga, la struttura narrativa di un film di guerra e le cadenze,
l'artificiosità di un cartoon, l'eleganza grafica e la coreografia di un
musical.
Per un problema tecnico la proiezione di documentaria di stasera ha subito una variazione si proietterà:
Amore e rabbia
di Carlo Lizzani, Jean-Luc Godard, Marco Bellocchio, Bernardo
Bertolucci, Pier Paolo Pasolini.
100 min. - Italia 1969.
Ci scusiamo con tutti per l'incoveniente
Con una durezza quasi insostenibile, Monicelli ci presenta un crudo ritratto
del borghese medio, così piccolo di fronte ad una società che lo opprime e al
contempo apparente soddisfatto di quell'esistenza impregnata di una routine
ripetitiva dove ogni giorno sembra l'esatta copia del precedente. L'unica
preoccupazione di questo piccolo uomo non è tentare di cambiare la sua insipida
vita, ma quella di evitare che all'adorato figlio tocchi la stessa sorte. Vuole
tenere suo figlio lontano dalla mediocrità di una vita asservita al potente
(paradossalmente muovendosi in quella stessa mediocrità) e fa davvero di tutto
in una prima parte comica, impregnata però di una tragicità che sembra ripresa
direttamene da Pirandello. Ma tutto cambia e il semplice borghese si trasforma
in un angelo vendicatore...
Rassegna: Evoluzione e rivoluzioni; conflitti sociali e politici del mondo moderno
Proiezione: “ Vogliamo anche le rose “
Regia : Alina Marazzi - Italia (2007) - 85'
Info: documentaria (chiocciola) fusolab.net
Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno vissuto nell’Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e in città lontane. Le loro storie vere, riportate in diari privati sono testimonianza dell'evoluzione del costume femminile attraverso lotte famigliari e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia identità e diritti in un Paese patriarcale.
{tag 68} {tag Documentaria} {tag Alina Marazzi}
Il film inizia con una telefonata dalla signora Pina, che chiama la società
Italpetrolcemetermotessilfarmometalchimica, in cui Fantozzi "presta tragicamente
servizio", poiché ha perso le tracce del marito da ben diciotto giorni. Si
scoprirà, a seguito di ricerche non certo scrupolose, che egli era stato murato
vivo negli ex gabinetti dell'azienda...Il contenuto comico, composto di satira,
che ha come oggetto preferito i nostrani vizi (favoritismi, menefreghismo,
ruffianeria e poltronaggine), di surrealismo, che amplifica a dovere le
situazioni, e di puro slapstick, che trova solido appoggio sulla grande mimica
di Villaggio, è esplosivo. Una maschera universale, in cui è impossibile non
identificarsi almeno in parte, e che suscita una naturale tenerezza grazie alla
sua intrinseca vena tragicomica, elemento tipico e vincente della classica
commedia all'italiana
“Le cose che possiedi, alla fine ti possiedono!” questo è il tema dominante di
Fight club. Il film presenta una società dove il comfort è l’unità di misura di
un uomo che è schiavo dei beni materiali. Il fight club non è come la boxe, dove
si perde o si vince. I membri del fight club combattono una “guerra spirituale”
che ha uno scopo “rivoluzionario”: la riscoperta della forza vitale umana,
annichilita dai Diktate della società contemporanea. Il fight club non è neanche
un’elite di “prescelti”: “Tu non sei speciale! Tu sei solo la canticchiante e
danzante merda dell’universo” continua a ripetere Durden ai suoi “discepoli”.
Nonostante il fight club possa sembrare un’attività violenta, non lo è.
Rassegna: Evoluzione e rivoluzioni; conflitti sociali e politici del mondo
moderno
Proiezione: “ 68 l’utopia della realtà “
Regia : F.Vincentini
Orgnani - Italia (2006) - 90'
Info: documentaria (chiocciola) fusolab.net
Un punto di rottura con il passato, le radici di molte discussioni ancora aperte. Partendo dall’America e dalla beat generation, il racconto delle pulsioni, dei sogni di libertà e di emancipazione, delle trasformazioni socio culturali innescate dalle lotte studentesche ed operaie, di una stagione destinata ad incidere in maniera profonda nella politica, nel costume e nella società del bel paese .
{tag 68} {tag utopia {tag Documentaria} {tag F.Vincentini Orgnani}
Venuto in possesso di strani occhiali neri, un operaio disoccupato di Los
Angeles scopre che molti esseri umani sono, in realtà, extraterrestri che
cercano di condizionare l'umanità con messaggi subliminali. Aiutato da un
compagno nero, affronta gli invasori. Ritornato al basso costo, Carpenter fa il
suo film fantastico più scopertamente politico, impregnato di succhi libertari.
Contrariamente ai film di SF degli anni '50, gli alieni non sono più comunisti,
ma yuppies reaganiani, liberali e affaristi. E la
riscossa viene dalla classe operaia.