Rob Gordon, proprietario a Chicago del Championship Vinyl, anomalo negozio di
dischi pop, è scaricato dall'amata Laura. L'abbandono lo porta a un bilancio dei
suoi fallimenti sentimentali, e a crescere. Dal romanzo (1995) di Nick Hornby,
ambientato a Londra Nord, raccontato in 1° persona, sceneggiato in quattro tra
cui J. Cusack, anche coproduttore. Strutturata su monologhi spiritosi e un po'
autolesionistici, detti dal protagonista guardando in macchina, l'aguzza e
garbata commedia si sviluppa a 2 livelli: il negozio con i due maniacali
amici-commessi (il calvo Louiso e il frenetico Black) e la sfilata, in flashback
o al presente, delle Top Five, le cinque fanciulle che, secondo lui, gli hanno
spezzato il cuore. Il film appartiene forse a Cusack, a Hornby e agli
sceneggiatori più che a Frears che, però, contribuisce con la direzione degli
attori, l'intelligenza dei tempi narrativi, l'attenzione ai particolari. Breve
comparsa di Bruce Springsteen e cammeo di T. Robbins capellone. Musiche di
Howard Shore e frammenti di 59 canzoni
{tag Cinestesie} {tag Cinestesie Rock} {tag John Cusack}
FUSOLAB e Street Art
Vernice di chiusura + Presentazione
Domenica 25 marzo, ore 19
“1 + 7” >7 + 1 remix&xpo<
Finissage e remix della mostra di Street Art di omino71
e
“Street art. La rivoluzione nelle strade”
Presentazione del libro di Ennio Ciotta (Bepress, 2011)
a cura del Laboratorio Creativo Fusolab
Omino71 chiude il cerchio.
Il suo viaggio espositivo è iniziato a gennaio con l’anteprima “+1”, installazione di poPster art al Lanificio159.
A febbraio è stata poi la volta di “7+1” expoPsition, che ha visto lo street artist capitolino protagonista di una personale al Fusolab.
Quindi il 2 marzo “40+1” solo poPster expo, allestimento site specific al Rising Love.
Infine “1 + 7” > 7 + 1 remix&xpo<, finissage e remix di “7+1”expoPosition, domenica 25 marzo dalle ore 19 ancora una volta al Fusolab, il Laboratorio Creativo di Via Pitacco.
Ma un finissage fine a se stesso ad un artista irrequieto come omino71 non poteva che stare stretto, e così “1 + 7” >7 + 1 remix&xpo< sarà una vera e propria nuova inaugurazione, o meglio “vernice di chiusura” come l’artista l’ha definita chiedendosi, e chiedendoci: “Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia?”.
Del suo predecessore espositivo “1+7” conserva infatti solo il concept: nuove saranno le 7 opere esposte, ciascuna ancora una volta creata a partire da un oggetto non convenzionale, che sia una giacca o uno skate, un vinile o una bomboletta spray.
E di ogni pezzo si potrà ammirare l’alter ego, l’opera – gemella per soggetto, effimera per vocazione – realizzata dall’artista per le strade di Roma e raccontata dagli scatti della fotografa Jessica Stewart.
Infine il “+1”, l’ospite oversize, un poster 4 metri per 3 dipinto a mano su carta velina in unico esemplare, un’installazione di arte pop(olare) da guardare a testa in su, ribaltando metaforicamente il punto di vista dell’osservatore.
La serata proseguirà con la presentazione di Street art - La rivoluzione nelle strade, il libro di Ennio Ciotta edito da Bepress che riporta interviste esclusive ai protagonisti della scena italiana: Omino 71, Lex & Sten, Morkone, Ozmo, Gec Art, Il Korvo, Lucamaleonte, Martin, Run, Yap Willy, Chekos’art.
Con la street art l’arte scende in strada, trasformando gli angoli della nostra quotidianità in beni comuni dal tono familiare e accattivante. Le città si aprono e si trasformano in vetrine dalle possibilità illimitate. La strada è viva. La rivoluzione parte dalla tecnica, ora veloce, strappata e piena di adrenalina, indispensabile per comunicare messaggi chiari e indelebili. Messaggi che dai muri entrano nel cervello e nel cuore. Una vera e propria rivoluzione raccontata dai protagonisti della scena italiana attraverso dialoghi, racconti e immagini. Ennio Ciotta analizza e fotografa questa urgenza artistica, sociale, culturale e antropologica in maniera lucida e disincantata. Street art: la strada e l’arte sono di tutti.
Inaugurazione Mostra di fumetti
“ARMADIL- LUNEDI’”
a cura del Laboratorio Creativo Fusolab
Venerdì 16 marzo 2012 presso il Laboratorio Creativo Fusolab sarà inaugurata “Armadil-lunedì”, mostra dei fumetti del talento capitolino noto all’universo mondo come Zerocalcare.
L’esposizione presenterà il duplice volto del nostro eroe: da un lato alcune delle sue ormai seguitissime strisce del lunedì (non raccontateci che non conoscete il suo blog!) e dall’altro una serie di tavole tratte da "La profezia dell’armadillo", primo e già introvabile albo edito dall’eclettico Makkox, che lo aveva ospitato nel suo celebre Canemucco.
In occasione del vernissage sarà presentato anche il secondo volume di ANTIFA!nzine, a cura di Corto Comix Crew, che ospita tra le sue pagine, accanto alle storie a fumetti di Zerocalcare, anche quelle di Toni Bruno, Alex Tirana, Gianluca Romano e Claudio Calia, un racconto di Roberto Mandracchia illustrato da La Tram, un’intervista a Simone Lucciola a cura di Emiliano Rabuiti, l'angolo di Alessio Spataro, e tanto altro ancora!
Non vi resta che venire a trovarci, per godervi fino all’ultima pagina!
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Raccontare Zerocalcare è sempre difficile, per capirlo bisogna leggerlo, e se siete fortunati anche conoscerlo. Per averne un’idea che non tradisca l’originale, facciamoci raccontare qualcosa sul suo lavoro dal diretto interessato.
“Tipo un blog però a fumetti. Una storiella ogni lunedì mattina. Ci si prova. (Lo so che chiunque mi conosce già ride perché a me è la costanza che mi ha sempre fottuto, però se ci riesco significa che sono uscito dall’adolescenza lunga)”.
Inutile dire che le sue esilaranti ministorie, capaci di esorcizzare le nostre più inconfessabili paure, risollevano l’umore di un numero sempre crescente di proseliti, ai quali Zerocalcare dà la forza per affrontare con il sorriso il tanto temuto principio di settimana.
Accanto alle strisce del blog, non potevano però mancare in mostra quelle perle di umorismo, talvolta venato di malcelata malinconia, che ci ha regalato con “La profezia dell’armadillo”, grande successo editoriale partorito grazie alla lungimiranza del mitico Makkox.
"Si chiama profezia dell'armadillo qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli, amen."
Ed è proprio a Makkox che lasciamo presentare questa fatica.
"Genio. Zerocalcare è genio stellare.
Gravità invincibile, a meno di non spedirlo in un'altra galassia. L'unica è arrendersi, ma non è una scelta: è così e basta. Alla fine lo ami. Lo ami che dopo aver letto le sue 136 tavole vuoi essere suo amico, che lo vai a trovare a casa col sacco a pelo, che quando l'incontri per strada lo saluti e lui ti saluta perché ti conosce, perché t'è Amico Tuo e dietro di lui vedi anche l'armadillo e saluti anche l'armadillo, ma questo non ti risponde perché è fatto così e diffida, vede in te una possibile invadente rottura di coglioni."
“La profezia” è una storia lunga 136 tavole e divisa in microstorie distinte eppure legate da un fil rouge che vede il protagonista, irrimediabilmente coincidente con lo stesso Zerocalcare, affrontare in modo comico e ironico, in compagnia del suo amico immaginario, il saggio quanto impietoso Armadillo, le avversità del quotidiano, il tutto condito da romanità, reminiscenze dei compianti anni ‘80 e stile underground.
Inaugurazione della mostra di Street Art
“7 +
a cura del Laboratorio Creativo Fusolab
"Preferisco il decathlon: meglio saper
fare dieci cose sopportabilmente male che una sola bene".
Così omino71 racconta in poche parole una poetica che è anche attitudine, voglia di miscelare all’insegna di un destabilizzante e quanto mai attuale culture jamming: “dipingere, disegnare, scrivere, tagliare, fotografare, spruzzare, sperimentare ogni cosa su ogni materiale e tecnica e con chiunque sia disponibile a collaborare, associando e citando tutto quello che vedo al momento e che mi passa per la mente”.
Nelle pose da professionista della tela questo “autore–curatore-produttore-editore-venditore porta a porta di progetti collettivi” ci sta proprio stretto, piuttosto si sente e definisce POPolare, nel senso di facile, semplice, comune, di tutti, per tutti, infantile, periferico, indipendente, autodidatta, naif, diy o se volete punk. Ha iniziato assemblando spugnette colorate da cucina come tessere di un mosaico o dipingendo su flyer e cartelloni pubblicitari e continua a creare divertendosi e giocando con materiali e colori, sfidando continuamente lo spazio e la materia, lasciandosi ispirare dai limiti e dalla scarsità di risorse che questo approccio comporta.
Piuttosto che con lo spazio in(de)finito e con il foglio bianco, gli piace misurarsi con quello che trova per strada o nella pattumiera e raccontare su qualunque superficie una storia, interagendo fisicamente con le trame e la resistenza della materia: così ogni pezzo diventa un’installazione, autoironica e sorprendente nella sua originale tridimensionalità.
“7+
7 opere, ciascuna creata
a partire da un oggetto non convenzionale: che sia una giacca o uno skateboard,
una bomboletta spray o una porta, a omino71 poco importa. Ogni soggetto è una
sfida a suon di colori ed inventiva, un’esperienza vissuta con le mani in pasta
e non dall’alto di un pennello, 7 opere non convenzionali che smitizzano e
insieme celebrano il potere immaginifico dell’arte.
Anche qui poi, solo per
una sera, quella del vernissage, il “+
Ma uno street artist
della prima ora come omino71 non poteva esimersi dal raccontare la sua storia
sulla pelle della città, dove il limite da sfidare è la cornice di un muro, la
grana di un intonaco, quell’insieme caotico ed eterogeneo di linee ed elementi
che fa della nostra giungla urbana un’immensa vetrina da customizzare.
E così per ogni oggetto
esposto, “7+