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Proiezione "FREAKS" di Tod Browning, 1932, U.S.A.

Freaks, film leggendario e "maledetto" per lo scandalo suscitato all'interno del panorama cinematografico degli anni '30, è uno spaccato dell’ambiente circense, un microcosmo di umanità diversa, dove i fenomeni da baraccone sono i freaks,  esseri di natura deforme, mostrati  senza pietismi: le gemelle siamesi, la donna barbuta, l’uomo torso, l’uomo serpente e le ragazze macrocefale con le teste a spillo sono reali e uniti da forte solidarietà.
La  bella Cleopatra, venuta a conoscenza che il nanetto Hans possiede una cospicua fortuna, decide di sposarlo per poi ucciderlo.Il piano, condiviso con il  suo reale amante, il forzuto Ercole,viene scoperto dai “freaks”, che compiono la loro orrenda vendetta...

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  14/06/09: L'ora del lupo (R. Polansky, 1965)

RASSEGNA: Elogio della Follia: il sentiero oltre la ragione

Repulsione, ovvero storia di una nevrosi, quella di Carol Ledoux, avvenente estetista ossessionata dagli uomini. Il secondo lungometraggio di Roman Polanski, il primo girato fuori dalla Polonia, è una lenta discesa di una donna verso la follia più estrema. Dall'occhio atterrito di Carol adulta che fa da sfondo ai titoli di testa fino ad arrivare all'occhio diabolico della bambina che è stata, nel finale, Polanski registra un tortuoso percorso in una psiche sempre più disturbata. E lo ambienta tra le quattro mura (crepate) di un appartamento, luogo chiuso, tetro e claustrofobico che spesso di qui in avanti sarà teatro delle ossessioni e delle allucinazioni dei suoi personaggi




 

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 7/06/09: L'ora del lupo (I. Bergman, 1968)

RASSEGNA: Elogio della Follia: il sentiero oltre la ragione

Nella sua casa d'estate su un'isola Johan Borg (M. von Sydow), pittore famoso, insoddisfatto e misantropo, “padrone” geloso di sua moglie Alma (L. Ullmann) e terrorizzato dalle ore notturne, tiene un diario dove annota i démoni della nevrosi e le allucinazioni che lo tormentano. In un castello vicino, ad Alma, che ha letto il diario, appaiono persone che assomigliano a quei démoni. Elaborazione di un copione (Gli antropofagi) scritto anni prima e girato nel 1966, è un film “terribilmente personale”, uno dei più foschi e appenati di Bergman. Il ricorso all'espediente dei fantasmi è giocato sulle corde di una ironia romantica che, nelle intenzioni dell'autore, è uno strumento per far sì che lo spettatore non s'identifichi con i personaggi, ma mantenga un distacco critico. “Ho osato fare alcuni passi, ma non ho percorso tutta la strada... È un passo barcollante nella direzione giusta” (I. Bergman). .




 

20090604_documentaria_thumb.jpgGiovedì 4 giugno h. 21.30
"PAROLE SANTE"
di Ascanio Celestini.
Italia - 2007 - 75'




Accanto a uno dei primi centri commerciali della capitale 4000 lavoratori precari attraversano ventiquattro ore al giorno il portone di un’anonima palazzina, una fabbrica di occupazione a tempo determinato che sembra un condominio qualunque. Tra loro alcuni operatori telefonici hanno organizzato scioperi, manifestazioni, scritto un giornale e presentato un esposto all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Si sono autorganizzati, hanno rischiato e sono stati licenziati. Qualcuno poteva salvarsi e accettare un lavoro pagato 550 euro al mese, ma “noi non siamo mica il Titanic –mi dicono- non affonderemo cantando”. Parole sante! Rispondo io. 

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Rassegna ."AltroCanto"
Giovedì 21 maggio h. 21.30
"L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO  "
di Agostino Ferrente
Ita – 2006 – 90 '


Il film-diario della genesi della ormai famosa Orchestra di Piazza Vittorio, band nata da un'iniziativa di Mario Tronco, il tastierista degli Avion Travel, e Agostino Ferrente, che, nel quartiere di Roma dove gli italiani sono "minoranza etnica"... hanno riunito un gruppo di musicisti di strada (e non) che vengono da tutte le parti il mondo.
Se volete vedere le palme azzurre di piazza Vittorio, se volete vedere il mare in super 8 di Ostia, se volete vedere Roma la città di Romeo e Giulietta, se volete sentire "mission impossibile" al cimbalon in versione zingara, se volete vedere un cubano che fa yoga, un indiano su una vespa bianca al Colosseo che non si mette il casco per non spettinarsi i capelli, un equadoregno che svalvola per amore, un macho arabo vestito di rosa confetto, un casertano che canta in hindi, un argentino che viene sfrattato dal suo garage, un sitarista indiano convinto di essere Uto Ughi, un newyorchese che suona le tablas, un griot senegalese che si sposa con la sua allieva italiana. Se volete sapere come si dice merda in tedesco, in arabo, in spagnolo, se voltesapere come si piazza sul mercato di Tunisi un'auto usata, se volere sapere come un rajastano appena arrivato a Roma deve offrire un'aranciata ad una ragazza al primo appuntamento, se volete sapere come si prepara il chai indiano usando i barattoli anche come percussioni, e il cous-cous senegalese mentre il Senegal sconfigge la Francia ai ai campionati del mondo del 2002, se volete sapere come si fa a fumare una sigaretta al contrario o come si convince un comune a comprare un cinema a luci rosse, ma soprattutto se volete sapere come si canta una canzone senza parole...
se volete vedere e sapere tutte queste cose, allora dovete andare a vedere L'Orchestra di Piazza Vittorio . Amerete il mondo e la gente che lo abita.

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17/05/09: Il corridoio della paura (S. Fuller, 1963)

Johnny Barrett è un giornalista che decide di farsi ricoverare in incognito in un ospedale psichiatrico per risolvere un caso di omicidio avvenuto all'interno di quella struttura nella speranza di vincere il premio Pulitzer. Finge di aver tentato di violentare la sorella (in realtà la fidanzata Cathy) e viene quindi internato nella casa di cura. Dentro l'ospedale, Johnny entra in contatto con tre pazienti testimoni oculari del delitto: un veterano sudista della guerra di Corea che ha disertato dall'esercito per passare con i comunisti, un nero che arringa gli altri ricoverati con comizi razzisti e uno scienziato vincitore del premio Nobel regredito all'infanzia. Fa infine la conoscenza di un italiano obeso che canta arie d'opera di continuo. Mentre si compone lentamente il quadro dell'omicidio, l'equilibrio mentale di Johnny inizia sempre più a vacillare.




 

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Rassegna ."AltroCanto"
Proiezione  EFFEDIÀ – SULLA MIA CATTIVA STRADA

di    Teresa Marchesi
Italia - 2008 - 85'


Info: documentaria (chiocciola) fusolab.net

E’ ancora possibile, oggi, progettare un documentario su Fabrizio De Andrè che faccia breccia nella proverbiale reticenza di cui si circondava il Bob Dylan italiano? Teresa Marchesi,
 giornalista televisiva, è riuscita senza enfasi in questo lavoro
attingendo, in accordo con la famiglia, all’archivio privato del
cantautore. Ne viene fuori un ritratto di profondità inedita in cui a parlare è soprattutto De Andrè che racconta la propria esperienza di artista e la sua biografia con una apertura sconosciuta, tra
 registrazioni ancora mai viste di brani dal vivo, apparizioni tv,  De Andrè da giovane che rifà Brassens..

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26/04/09: Fa’ la cosa giusta (S.Lee, 1989)

E' la giornata più calda dell'anno e allo stesso tempo la più esplosiva nella vita di Bedford-Stuyvesant, Brooklyn. L’azione ha il suo epicentro in una pizzeria e il suo riferimento in una stazione radiofonica; fra violenza e delirio, si consuma uno dei film migliori del regista, che dipinge un potente spaccato delle tensioni razziali urbane che percorrono la società americana dell’epoca.  Alla base del film ci sono alcuni fatti realmente accaduti: una rivolta ad Harlem avvenuta negli anni ‘40, l'uccisione da parte di otto poliziotti bianchi di un uomo di colore e soprattutto il pestaggio da parte di alcuni giovani italoamericani ai danni di tre afroamericani, davanti a una pizzeria. Uno di loro venne inseguito fino all'autostrada, dove morì investito da un'auto. La reazione della comunità afroamericana fu durissima.

« Gente mia, gente mia. Cosa posso dirvi? Cosa posso dirvi? Ho visto, ma non ho creduto. Non ho creduto a quello che ho visto. Riusciremo mai a vivere insieme? Insieme riusciremo mai a vivere? » (Mister Señor Love Daddy, dopo la rivolta)




 

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10/05/09: Caramel (N.Abari, 2007)

A Beirut, alcune donne lavorano in un istituto di bellezza. Nel salone, tra colpi di spazzola e cerette al caramello, si parla di sesso e maternità, con la libertà e l'intimità propria delle donne.
Nadine Labaki, insieme protagonista e regista del film, ci propone un affresco a tinte delicate che tratta però temi di scottante attualità: la guerra, l’identità multiculturale della società libanese, la convivenza di cristiani e musulmani. Labaki poggia lo sguardo sulle dolci malinconie quotidiane, riuscendo a raccontare ben sei storie in una sola, senza che nessuna prenda il sopravvento. Narra attraverso gli occhi, i suoni, gli odori, e punta lo sguardo sulle relazioni umane e sulla solidarietà reciproca.




 

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03/05/09: Fucking Amal (L.Moodvsson, 1998)

F u cking Amal racconta la storia di due ragazze che abitano la provincia svedese e scoprono di amarsi. Moodysson riesce magistralmente a filmare tutta la purezza e l'innocenza di un rapporto di coppia "non convenzionale" tra due personaggi sofferti e sofferenti, in lotta contro i confini di una sessualità "imposta", che trova la propria roccaforte nella "merdosissima Amal", fredda prigione nell'inferno della morale borghese dominante. Il film, da un lato, abbraccia l'emozione dell'urlo interiore perso fra crudeltà incosciente, rabbia implosa, voglia di emergere e amore estasiante; dall'altro allontana i dettagli nei genitori persi nell'incomunicabilità e nei giovani che perpetuano il conformismo e l'emarginazione dei diversi. La tensione accumulata nello svolgersi degli avvenimenti cresce a dismisura per poi esplodere in una sequenza bellissima che trascina con sé il dolce sapore della rivolta.