RASSEGNA: Elogio della Follia: il sentiero oltre la ragione
Nella sua casa d'estate su un'isola Johan Borg (M. von Sydow), pittore
famoso, insoddisfatto e misantropo, “padrone” geloso di sua moglie Alma
(L. Ullmann) e terrorizzato dalle ore notturne, tiene un diario dove
annota i démoni della nevrosi e le allucinazioni che lo tormentano. In
un castello vicino, ad Alma, che ha letto il diario, appaiono persone
che assomigliano a quei démoni. Elaborazione di un copione (Gli antropofagi)
scritto anni prima e girato nel 1966, è un film “terribilmente
personale”, uno dei più foschi e appenati di Bergman. Il ricorso
all'espediente dei fantasmi è giocato sulle corde di una ironia
romantica che, nelle intenzioni dell'autore, è uno strumento per far sì
che lo spettatore non s'identifichi con i personaggi, ma mantenga un
distacco critico. “Ho osato fare alcuni passi, ma non ho percorso tutta
la strada... È un passo barcollante nella direzione giusta” (I.
Bergman).
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