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23-05-2010: Le valigie di Tulse Luper - pt. I: La storia di Moab (Greenaway, 2003)

Le picaresche avventure di Tulse Henry Purcell Luper (personaggio n. 1 - Newport, 29/9/1911) – studioso, naturalista, ricercatore, collezionista, scrittore, regista - vengono ricostruite partendo da 16 episodi chiave, corrispondenti ad altrettante prigioni nelle quali è stato rinchiuso, dalle parole di alcuni esperti intervistati e mediante il contenuto di 92 valigie disseminate per il mondo dallo stesso Luper che si riempiono, durante la sua vita, degli oggetti più disparati, componendo una sequenza di ricordi… Sullo sfondo si dipana la storia del Ventesimo secolo e quella di un elemento che l’ha segnata profondamente, l’uranio (numero atomico: 92).

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16-05-10: The fall (Tarsem Singh, 2006)

Los Angeles, 1920 circa. In un ospedale, uno stuntman ricoverato in seguito a un incidente, depresso per la possibile paralisi e un amore finito male, incontra una bambina con un braccio rotto. Nel tentativo di attirarne le simpatie e convincerla a rubare morfina dall’infermeria, il potenziale suicida comincia a raccontare alla bambina una storia fantastica su cinque eroi che cercano vendetta contro il malvagio Governatore Odious. Cercando di non contraddire mai la piccola, l’attore cambia di volta in volta i particolari della storia.
Nella mente della ragazzina fantasia e realtà si confondono sempre di più fino a quando…
Sospesa tra fiaba, metacinema e racconto d’avventura, e ispirata a Yo Ho Ho, film bulgaro del
1981, la vicenda affascina gli occhi e scuote le emozioni più recondite e profonde di chi guarda. 

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09-05-2010: Be kind rewind di Gondry (U.S.A., 2007) 94'

Elroy Fletcher (Danny Glover) gestisce, aiutato da Mike (il rapper Mos Def), una scalcagnata videoteca, “Be Kind Kewind”, in un sobborgo di New York. A rendere vivaci le loro giornate ci pensa Jerry (uno scatenato Jack Black), improbabile meccanico che vive in una roulotte all’interno di uno sfasciacarrozze, ma che passa il tempo bazzicando il negozio di Fletcher. Dopo aver inutilmente cercato di sabotare la centrale elettrica confinante il suo robivecchi, Jerry si ritrova completamente magnetizzato, finendo per cancellare tutti i film della videoteca. In assenza di Fletcher, i due giovani amici hanno la brillante idea di girare, su richiesta dei clienti, degli improbabili, ma creativi remake dei film ormai distrutti, armati di una vecchia videocamera beta e di tanta fantasia. L’idea piace, e in breve si ritrovano impegnati a tempo pieno a ri-girare, aiutati da una crew spontanea e sempre più numerosa, nuove versioni dei film più amati:

Proiezione del film "LA CROCE DALLE SETTE PIETRE" e del cortometraggio "RIECCO ABORYM", con presentazione e  dibattito.
Sarà presente in sala il regista Marco Antonio Andolfi.
Serata a cura di DoppioSenso Unico [www.doppiosensouni.com]


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LA CROCE DALLE SETTE PIETRE” (aka Talisman – Lupo Mannaro contro la camorra) di Marco Antonio Andolfi (Eddy Endolf) (Horror, Italia, 1987, 88’)
Con Eddy Endolf, Annie Belle, Gordon Mitchell, Paolo Fiorino.

Il film narra la vicenda del giovane Marco alle prese con una maledizione, frutto del rapporto della madre con il demonio. Ogni notte il tapino si trasforma in un lupo mannaro. Unico antidoto: un medaglione di sette pietre, rubatogli dalla camorra. In una scia di sangue e morte, il film è un inno al cinema grottesco dove il trash e la risata fanno paura.

RIECCO ABORYM
Regia, soggetto e sceneggiatura di Marco Antonio Andolfi
Con: Eddy Endolf senior, Eddy Endolf junior, Margherita Di Sarno, Luke Rock, Evans Tarlek, Lourence Older, Donny Offpeap, Alfonso Spezza, Marco Antonio Andolfi (nel ruolo di Aborym)

Sebbene Eddy abbia con sé l’amore e una croce gemmata, non riesce a trovare pace. La torbida relazione tra sua madre e Aborym, demone scimmiesco, si riflette in continuazione nei suoi occhi verdi. Quegli occhi che hanno visto l’Africa sprofondare nella miseria di morti, desolazioni e guerre fratricide. Quegli stessi occhi che lo rendono demonio a sua volta.


Sarà inoltre proiettato il documentario “RIASSUMENDO MARCO ANTONIO ANDOLFI” di Luca Ruocco.

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02-05-2010: Il giardino delle vergini suicide di S. Coppola (U.S.A., 1999)

Cinque sorelle fra i quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che credono di fare il loro bene. La madre è integralista e cieca: costringe una delle sorelle, per punizione, a bruciare i dischi più cari. Il padre è molle e latitante, tutto preso a costruire i suoi modellini. Sofia Coppola coglie in modo sublime la carica energetica nella donna nella fase adolescenziale della sua esistenza, così intimamente celata dalle sembianze acerbe e dai toni smorzati, da essere ancora più pericolosa: perché insospettabile. Proprio l’insospettabilità e l’innocenza, incorniciate da colori pastello, fragranze estive e figurazioni tipicamente bambine, sono le armi di cui dispongono le cinque vergini, che non potranno far altro che rivolgere contro se stesse, ma solo dopo aver fatto vittime un po’ ovunque, soprattutto nei cuori dei cinque ragazzi imprigionati negli anni a venire dentro quell’oscuro enigma per loro senza spiegazioni.



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18-04-2010: The hurt locker di K. Bigelow (U.S.A., 2008)


I 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della Unità per la dismissione di esplosivi arriva il biondo William James, un uomo che sembra non conoscere la paura della morte. Il racconto procede dritto e ansiogeno, come la camminata dell'artificiere dentro la tuta, vera e propria passeggiata sulla luna di un dead man walking; ci sono i crismi del genere – il soldato che ha paura, le scazzottate alcoliche- ma ridotti all'osso; e c'è l'eroe, un Davide che affronta il Golia dell'esplosivo a mani nude. Quel che conta è il deserto dell'anima, il buio della guerra che s'avvicina e attira a sé un uomo intelligente (in grado di capire in pochi secondi il nemico che ha di fronte, il tipo di bomba) come il fuoco attira una falena...



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11-04-10: Mimì  metallurgico ferito nell'onore di Lina Wertmüller (Italia, 1972)  


Carmelo Mardocheo, operaio siciliano, trova lavoro a Torino, ha una relazione con una donna e anche un figlio. Tornato nella natìa Catania, apprende che, per opera di un finanziere, sua moglie è incinta. Vendica l'affronto seducendone la voluminosa consorte. Ucciso il brigadiere da un mafioso, si trova con tre figli a carico. Per mantenerli fa il galoppino elettorale per un boss della mafia. La metamorfosi di Mimì da sottoccupato del Sud a operaio evoluto del Nord è solo apparente: Mimì è un uomo in bilico tra la rivoluzione sessuale del '68 ed il delitto d'onore. Tra il comunismo e la mafia. Tra la modernità ed il passato. Commedia col motore a turbo, straripante di invenzioni, effetti, effettacci in cui la Wertmüller mette a punto il suo agitato stile grottesco.



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Domenica 28-03-2010: Il labirinto del fauno (G. del Toro, 2006)

Spagna 1944. L'esercito franchista sta piegando le ultime frange di resistenza alla "normalizzazione" del paese, ormai quasi totalmente sotto il controllo di Franco. Carmen, una giovane vedova, ha sposato Vidal, un capitano dell'esercito, e lo raggiunge assieme alla figlia dodicenne Ofelia. La bambina soffre per la presenza dell'arrogante patrigno e cerca di aiutare la madre che sta affrontando una gravidanza difficile. Il suo rifugio è costituito dal mondo delle fiabe che si materializza con la presenza di un fauno che le rivela la sua vera identità. Lei è la principessa di un regno sotterraneo. Per raggiungerlo dovrà superare tre prove pericolose.



Per “Documentaria”, la rassegna dedicata ai documentari indipendenti, questo mese:

Proiezione "KILL YOUR IDOLS"
di Scott Crary (USA - 2004 - 70')

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“Un sound apocalittico”. Così Martin Rev, dei Suicide, sintetizza la rivoluzione musicale che scosse New York tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80.
La cosiddetta «No Wave», celebrata da questo film, non nasceva come movimento musicale, quanto come modo di esprimere le urgenze artistiche di una generazione disperata, che non seguiva alcun canone né prendeva spunto da nulla di già ascoltato prima.
“People started to create with music because they had no other choice”
Così comincia a ripercorrere la scena punk e post-punk newyorkese dal finire degli anni '70 ad oggi “Kill Your Idols”, vincitore nel 2004 del Tribeca Film Festival come miglior documentario.

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Domenica 21-03-2010: L'angelo sterminatore (L. Bunuel, 1962)

Dopo un concerto, un gruppo dell'alta borghesia messicana si riunisce in un salone ma non può più uscirne, bloccato da una forza misteriosa. E nessuno può entrare. Quando l'incantesimo si rompe, si ritrovano in una chiesa. È una commedia nera ricca di acri succhi antiborghesi e anticlericali. In questa vicenda onirica, in questo mostruoso giro di atti mancati, il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza fantastica. Pur essendo assai precisa l'analisi di classe, si ha il sospetto che in questo verdetto d'impotenza Buñuel alluda a condanne più vaste e vi coinvolga il genere umano nel suo complesso.

Scritto da L. Buñuel e Luis Alcoriza, rielaborazione del cinedramma Los naufragos de la calle Providencia, messo in scena da José Bergamín. Premio Fipresci a Cannes, Giano d'oro al Festival Latinoamericano di Sestri Levante, premio A. Bazin al Festival di Acapulco.