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02-05-2010: Il giardino delle vergini suicide di S. Coppola (U.S.A., 1999)

Cinque sorelle fra i quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che credono di fare il loro bene. La madre è integralista e cieca: costringe una delle sorelle, per punizione, a bruciare i dischi più cari. Il padre è molle e latitante, tutto preso a costruire i suoi modellini. Sofia Coppola coglie in modo sublime la carica energetica nella donna nella fase adolescenziale della sua esistenza, così intimamente celata dalle sembianze acerbe e dai toni smorzati, da essere ancora più pericolosa: perché insospettabile. Proprio l’insospettabilità e l’innocenza, incorniciate da colori pastello, fragranze estive e figurazioni tipicamente bambine, sono le armi di cui dispongono le cinque vergini, che non potranno far altro che rivolgere contro se stesse, ma solo dopo aver fatto vittime un po’ ovunque, soprattutto nei cuori dei cinque ragazzi imprigionati negli anni a venire dentro quell’oscuro enigma per loro senza spiegazioni.



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18-04-2010: The hurt locker di K. Bigelow (U.S.A., 2008)


I 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della Unità per la dismissione di esplosivi arriva il biondo William James, un uomo che sembra non conoscere la paura della morte. Il racconto procede dritto e ansiogeno, come la camminata dell'artificiere dentro la tuta, vera e propria passeggiata sulla luna di un dead man walking; ci sono i crismi del genere – il soldato che ha paura, le scazzottate alcoliche- ma ridotti all'osso; e c'è l'eroe, un Davide che affronta il Golia dell'esplosivo a mani nude. Quel che conta è il deserto dell'anima, il buio della guerra che s'avvicina e attira a sé un uomo intelligente (in grado di capire in pochi secondi il nemico che ha di fronte, il tipo di bomba) come il fuoco attira una falena...



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11-04-10: Mimì  metallurgico ferito nell'onore di Lina Wertmüller (Italia, 1972)  


Carmelo Mardocheo, operaio siciliano, trova lavoro a Torino, ha una relazione con una donna e anche un figlio. Tornato nella natìa Catania, apprende che, per opera di un finanziere, sua moglie è incinta. Vendica l'affronto seducendone la voluminosa consorte. Ucciso il brigadiere da un mafioso, si trova con tre figli a carico. Per mantenerli fa il galoppino elettorale per un boss della mafia. La metamorfosi di Mimì da sottoccupato del Sud a operaio evoluto del Nord è solo apparente: Mimì è un uomo in bilico tra la rivoluzione sessuale del '68 ed il delitto d'onore. Tra il comunismo e la mafia. Tra la modernità ed il passato. Commedia col motore a turbo, straripante di invenzioni, effetti, effettacci in cui la Wertmüller mette a punto il suo agitato stile grottesco.



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Domenica 28-03-2010: Il labirinto del fauno (G. del Toro, 2006)

Spagna 1944. L'esercito franchista sta piegando le ultime frange di resistenza alla "normalizzazione" del paese, ormai quasi totalmente sotto il controllo di Franco. Carmen, una giovane vedova, ha sposato Vidal, un capitano dell'esercito, e lo raggiunge assieme alla figlia dodicenne Ofelia. La bambina soffre per la presenza dell'arrogante patrigno e cerca di aiutare la madre che sta affrontando una gravidanza difficile. Il suo rifugio è costituito dal mondo delle fiabe che si materializza con la presenza di un fauno che le rivela la sua vera identità. Lei è la principessa di un regno sotterraneo. Per raggiungerlo dovrà superare tre prove pericolose.



Per “Documentaria”, la rassegna dedicata ai documentari indipendenti, questo mese:

Proiezione "KILL YOUR IDOLS"
di Scott Crary (USA - 2004 - 70')

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“Un sound apocalittico”. Così Martin Rev, dei Suicide, sintetizza la rivoluzione musicale che scosse New York tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80.
La cosiddetta «No Wave», celebrata da questo film, non nasceva come movimento musicale, quanto come modo di esprimere le urgenze artistiche di una generazione disperata, che non seguiva alcun canone né prendeva spunto da nulla di già ascoltato prima.
“People started to create with music because they had no other choice”
Così comincia a ripercorrere la scena punk e post-punk newyorkese dal finire degli anni '70 ad oggi “Kill Your Idols”, vincitore nel 2004 del Tribeca Film Festival come miglior documentario.

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Domenica 21-03-2010: L'angelo sterminatore (L. Bunuel, 1962)

Dopo un concerto, un gruppo dell'alta borghesia messicana si riunisce in un salone ma non può più uscirne, bloccato da una forza misteriosa. E nessuno può entrare. Quando l'incantesimo si rompe, si ritrovano in una chiesa. È una commedia nera ricca di acri succhi antiborghesi e anticlericali. In questa vicenda onirica, in questo mostruoso giro di atti mancati, il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza fantastica. Pur essendo assai precisa l'analisi di classe, si ha il sospetto che in questo verdetto d'impotenza Buñuel alluda a condanne più vaste e vi coinvolga il genere umano nel suo complesso.

Scritto da L. Buñuel e Luis Alcoriza, rielaborazione del cinedramma Los naufragos de la calle Providencia, messo in scena da José Bergamín. Premio Fipresci a Cannes, Giano d'oro al Festival Latinoamericano di Sestri Levante, premio A. Bazin al Festival di Acapulco.








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Domenica 14-03-2010:

The fountain - L'albero della vita
(D. Aronosfky, 2006)

Thomas Creo è rispettivamente un conquistador, uno scienziato e un astronauta che vuole vincere la morte e salvare la donna che ama, Isabel: una scrittrice, una regina, un pensiero fatto albero di vita. Il viaggio epico di Thomas ha inizio nella Spagna del sedicesimo secolo, governata da Isabella e minacciata dal Grande Inquisitore, prosegue nello studio di un biologo del ventunesimo secolo e termina con un esploratore del futuro in viaggio verso Xibalba, una nebulosa lontana. Tre storie, un personaggio e un solo amore per tre periodi temporali che confluiranno davanti all'Albero della Vita, una pianta leggendaria la cui linfa dona a chi la beve la vita eterna.

Combinando la cultura Maya con quella biblica, Aronofsky crea un mondo nuovo, che risulta familiare perché risponde a esigenze conoscitive e classificatorie presenti a tutte le società. Modelli archetipici noti e miti di creazione e di fondazione della realtà condivisi, che soddisfano il bisogno di cercare spiegazioni e di darsi ragione sul bisogno di infinità ed eternità.







Laboratorio Creativo FusoLab in collaborazione con l'Ass. Culturale Nuovi Orizzonti Latini   presenta
 
Bajo Juárez, la ciudad devorando a sus hijas / Bajo Juárez la città che devora le sue figlie
.
Dir: Alejandra Sánchez e José Antonio Cordero, Messico, 2007, 96’, V.O. Spagnolo. sott. italiano
Presentazione del documentario a cura della Dott.ssa Cecilia Rinaldini, giornalista RAI. 
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Il documentario si concentra intorno al fenomeno della violenza sulle donne nella città di Juárez, in Messico. Per la realizzazione del documentario, entrambi registi hanno fatto una profonda ricerca di sette anni. Bajo Juárez ha vinto numerosi Premi nei festival messicani ed internazionali.


Ingresso gratuito.

Ringraziamo IMCINE CONACULTA

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DOMENICA 7 MARZO ORE 21:30:

Domenica 07-03-2010: Eraserhead – La mente che cancella (D. Lynch, 1977)

Uno stralunato e disadattato figuro e sua moglie, donna vittima di una famiglia totalmente folle,
prodotto di una società dei bassifondi in una città grigia e industrializzata, hanno un figlio.
La creatura è mostruosa, ma l'uomo cerca di allevarla, in una situazione sempre più allucinata
ed esasperata.  La trama sembra quasi un pretesto per farci precipitare nelle follie di Lynch,
 in cui il logico scompare per lasciare posto ad una serie di metafore simboliche, un affresco
malato della diversità e del delirio. Espressionista e surrealista fino all'inverosimile,
ricco di inquadrature che si trasformano in pochi secondi, i rimandi allucinati al mondo
dell'assurdo, i terrificanti rumori e i suoni dilatati e distorti fino all’inverosimile, annichiliscono
 i sensi dello spettatore rapito da sequenze di immagini oltre ogni controllo.







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DOMENICA 28 FEBBRAIO ORE 21:30:

28-02-10: Brazil (T.Gilliam 1985)

In una megalòpoli, capitale di un non identificato Paese, imperano il Potere e la Burocrazia. Nulla e nessuno sfugge al sistema computerizzato del Dipartimento informazioni. Contro l'indifferenza e la follia collettiva resta a lottare una sparuta minoranza di ribelli: dei terroristi bombaroli che cercano di minare il sistema attraverso il sabotaggio, agli ordini dell'inafferrabile Harry Tuttle, idraulico sovversivo. Protagonista del film è però il sognatore Sam, addetto agli sterminati archivi del Dipartimento Informazioni, che oppone al grigiore della "routine" ed alla ossessività del Grande Sistema la sua possibilità di evadere nel sogno liberandosi dalla tecnologia e dai vapori industriali della città per raggiungere in volo la sua amata, finché non si imbatte in un errore che ha provoca l'arresto di una persona innocente... A partire da una tragica casualità prende il via l’epopea di Sam, invischiato nell'intrigo politico per aver seguito unicamente le vie del cuore. Film di enorme impatto visivo: coreografico, immaginifico, dissacrante e allucinatorio, e punteggiato da un geniale e umoristico pessimismo.