“CUT PRESS NIGHT” presenta DINO FUMARETTO e LINCOMPRESO in concerto
Il 2013 per le Cut Press Nights presso il Fusolab 2.0 inizia con un nome d'eccezione: Dino Fumaretto. Poliedrico cantautore, accasato presso “la famosa etichetta Trovarobato” (vero e proprio laboratorio/contenitore dei migliori talenti nostrani per quel che riguarda gli ultimi anni), presenterà il suo ultimo lavoro “Sono Invecchiato di Colpo”. Elia Billoni (questo il suo vero nome), sarà accompagnato da Nicola Cappelletti al basso e Samuele Bucelli alla batteria.
Aprirà la serata Lincompreso.
LINCOMPRESO
Progetto volutamente a margine del panorama neocantautorale italiano, intrinsecamente pregno degli accadimenti personali di Roberto Calabrò alias Lincompreso. In ordine cronologico:
Riceve la prima chitarra per la comunione e la ignora a lungo per far torto al padre che lo trascinava a lezioni convenientemente impartitegli da avvenenti chitarriste.
L’adagio perennemente abusato: “con la chitarra si rimorchia!”
In sfregio al padre che dopo anni di esercizio, per schernirlo, suonava solo e sempre “l’ora dell’addio”, impara velocemente da solo. Da li in poi, ignorerà la strategia dissuasiva paterna a discapito degli studi.
Nel 1996 quindi, ancora inesperto dell’altrui unanime incomprensione, ne’ Le Valvole (Il suo problema – Disaster by Choice, Audioglobe), a braccetto con 3 borderline degni del suo livello, veniva anzitempo frustrato negli slanci chitarristici e nei suoi falsetti epocali. Ci riprova nel 2000 in duo con gli Enfantronique (Ecole ’72 – Suitinc, Audioglobe) riducendo, quindi, la probabilità statistica di non essere compreso, con solenni intuizioni gainsburiane, d’organo e Moog. Esperienza questa, ancora in auge, a tratti intensa nelle speranze e con risultati di qualche rilievo: Enfantronique feat Krisma in T1c6 (2003)
Le colonne sonore “La leggenda di Colapesce” e “Metamorphoseon”per la compagnia teatrale
Il Castello di Sancio Panza (2004 – 2005) Pubblicazione dance a nome “The Children’s Word” per la Roughe Recording NY sotto lo pseudonimo di “Argenta” (2011) Approda quindi, nel 2005 allo studio del marketing musicale d’indirizzo psicologico, per affilare il coefficiente di penetrazione dei suoi argomenti. Dal 2006 svolge attività di comunicazione per una folta schiera di artisti che da emergenti possono oggi ritenersi pienamente affermati (lui può sempre aspettare!) con la Struttura Permanente di Management Temporaneo Sporcoimpossibile, contribuendo alla progettazione e diffusione di “Prodezze Fuori Area” e “Soluzioni Semplici” (il cui nome è tratto dal brano omonimo degli Enfantronique). Presta inoltre per 3 anni, lavoro d’ufficio presso una struttura mutualistica per lo spettacolo, dove conosce la disillusione per tale mondo e le sue chimere, trovandosi coinvolto in accadimenti che riscriveranno per sempre, la storia del diritto connesso italiano, cambiandogli la vita in peggio. Da li, quindi, medita di scrollarsi il fardello delle congiunture sfavorevoli scrivendo 12 brani di getto, in un anno, per tenersi su di morale.
Li registra in stanzetta prima ed in studio poi, per tornare quindi a vita tranquilla, con l’obiettivo di portare in giro il suo progetto solipsistico e di difficile comprensione.
P.s. i rapporti col padre godono oggi di ottima salute.
Tematiche ricorrenti:
Lincompreso, mutatis mutandis, rimane tale per definizione!
Canta per…e per colpa delle donne!
Possiede in multiproprietà due gatte, che rappresentano le tipologie femminili maggiormente rappresentate nell’economia della sua esistenza, onde studiare soluzioni possibili allo scontro fra sessi.
S’incasina perchè dimentica, ma testè dimentica che s’incasina!
Ha reindirizzato l’indole lamentosa delle sue filippiche, al servizio delle pseudocanzoncine, che si vanta – tronfio – di aver COMPOSTO.
Dissimula il suo egotismo con risultati irrilevanti!
Quindi, uomo/donna avvisato/a…
Dino Fumaretto
L’unico interprete accreditato delle opere di Dino Fumaretto è Elia Billoni, fin dal lontano 2005.Ma la vita artistica di Dino Fumaretto nasce ben prima, nell’altrettanto lontano 2002.
Dopo aver portato alle estreme conseguenze la teoria della Finzione Critica e aver fondato a Roma la Resistenza Gratuita (la resistenza allo stravisto del nulla, di cui il buco del Pantheon è simbolo supremo), Fumaretto raccoglie i suoi scritti nei libercoli “Mappa dei Periodi” e “Mappa Finale“. Musicalmente, la poetica fumarettiana è frammentata in una miriade di album autoprodotti che sono stati faticosamente raccolti in “Buchi (2002 – 2006)”.
Nel 2009 esce l’homemade “Pitocco”, una raccolta di scarti che segna (forse) la strada da percorrere. Ma si tratta ancora di un episodio di passaggio. Fino al 2010 dove, grazie a La Famosa Etichetta Trovarobato, esce il primo vero album di Dino Fumaretto “La vita è breve e spesso rimane sotto”, registrato nell’arco di un solo giorno al Bunker Studio di Rubiera da Andrea Rovacchi. Le oltre 80 date del tour seguito all’album hanno portato la musica di Dino Fumaretto in giro per l’Italia e gli hanno permesso di vincere alcuni importanti riconoscimenti.
Nel settembre 2010 ha vinto ilpremio “Isabella D’Este” per il miglior progetto di teatro canzone.
Nel maggio 2011 ha ottenuto la “Menzione speciale” alla seconda edizione delpremio “Musica da bere”. Nell’agosto del 2011 ha vinto la “Targa Bigi Barbieri” per la canzone umoristica.Nel Febbario 2012 esce il nuovo album “Sono invecchiato di colpo”.
In passato costituito solo dal piano e dalla voce di Billoni, ora lo spettacolo fumarettiano è espresso dalla DINO FUMARETTO BAND: Elia Billoni al piano e alla voce, nicola Cappelletti al basso e al violino, Samuele Bucelli alla batteria.
Stop Records Night presenta:
Mary In June, Girless & the Orphan, Shelly Johnson Broke My Heart, Kamchakta in concerto
Serata dedicata alla promozione della musica della Stop! Records
Stop! Records è una piccola etichetta, nata a Rimini nel 2010.
Poi ci siamo accorti che già nel 2011 il concetto di etichetta era bello che obsoleto. Abbiamo tenuto -Records- nel nome perchè comunque è di dischi che si parla. Dunque Stop Records è “solo” il lavoro di alcune persone, che stanno 7-8 ore al giorno davanti al computer per “fare girare” la musica che producono, che è poca, ma dev'essere buona.
Ai gruppi che lavorano con noi, infatti, vogliamo un gran bene e ci sentiamo spesso, a volte siamo amici, a volte facciamo come fossimo padre e figlioli (scambiando i ruoli ogni tanto, s'intende). I dischi li offriamo, come si offre un buffet a una mostra: gratis, in digitale, sul nostro sito. Se poi qualcuno ne volesse uno con un bel digipack ce li abbiamo e costano comunque poco. A noi piace collaborare con le band alla pari, stiamo nel nostro studio di registrazione insieme, che se proprio quel suono non sai come farlo uscire ci stiamo su i pomeriggi interi.
E appunto lì nel nostro studio cerchiamo i suoni che vi/ci piacciono; se poi ci piace un sacco cosa registri tu, staremo volentieri al computer un paio d'ore al giorno anche per te.
MARY IN JUNE
La solita band italiana dal nome inglese. Si ritrovano a suonare insieme una sorta di post-rock/punk a tratti folk, con testi in italiano dal sapore oleoso del tanto amato petrolio, quel petrolio che ormai va così di moda che negli ultimi anni sembra sia difficile farne a meno.
Provano ad urlare in qualche modo la realtà dei nostri giorni. Tornano a casa presto, con la macchina a gpl o metano, si assicurano di aver buttato la carta e la plastica nel posto giusto, e prima di infilarsi sotto le coperte prendono la tisana al cardamomo, finocchio e zenzero
insieme ai dinosauri in riva ai fiumi.
http://maryinjune.bandcamp.com/
GIRLESS & THE ORFAN
Girless nasce musicista torto sin da piccolo, quando l'inedia della vita viserbese lo porta a voler iniziare la scuola di musica per diventare affermato batterista picchiapelli. Nemmeno lui si ricorda del perchè si ritrovò a soffiare dentro un clarinetto. La pubertà e i primi peli sul petto, accompagnati dalla maturità musicale lo introdussero al mondo del rochenrol, e tra varie band e le prime sfintinze, che chiunque cagavano fuorchè lui, all'età di 15 anni imbraccia la chitarra acustica del padre e, abilmente ispirato da “The places you have come to fear the most” di Dashboard Confessional, comincia a scrivere ciò che sarebbero poi divenute celebri come “le peggiori canzoni mai scritte” (cit. Luzzato Fegiz). Col tempo, affinate le doti canore e compositive, si distingue per la registrazione di un full-lenght (“Loyal/Unloyal. A love tutorial”) costato uno sbotto di baini e molto intelligentemente mai pubblicato. Esso giace su internet, in attesa di essere scaricato da chi ne abbia voglia.Un giorno il Girless, stanco di essere l'unico a ricevere improperi ai concerti, decide di condividere questo onore con qualcuno: nascono Girless & The Orphan, duo dalle grandi speranze e dalle ginocchia appuntite. L'attività live (che li vede suonare di spalla a gruppi della zona quali Cases, Shelly Johnson Broke My Heart, Up There: The Clouds, Chesterpolio, Montezuma, e ad artisti europei come The Black Atlantic e Kim Janssen) si intensifica, e i due incontrano una sera invernale il management della Stop! Records, etichetta indipendente di bella presenza, con cui decidono di intrapendere quello che sarà un sicuro successo. Il 2011 è l'anno in cui si ha la prima vera uscita discografica, "Same names for different girls", un ep registrato e prodotto (negli studi Stop! Records, per l'appunto) da Andrea Muccioli e Ivan Tonelli (Shelly Johnson Broke My Heart). Ep che la critica accoglie con insperata benevolenza. Tanto che qualcuno chiede un secondo ep. Orco giuda, ci dicono. Così registrano “The Epic Epitaph Of Our Ephemeral Epileptic Epoch EP”, seconda prova della band, anch’essa posta in download gratuito su internet. E poi incontrano una sera di ottobre quei bei ragazzi dei Verily So, e se innamorano talmente tanto che vogliono farci uno split. Così a gennaio 2012 esce “Everyday is a D-day”, sempre in download gratuito, sempre per Stop!Records. A fine 2012 vedrà la luce il nuovo disco. Un lieto fine per una storia che non era stata richiesta da nessuno.
http://girlessorphan.bandcamp.com/
SHELLEY JOHNSON BROKE MY HEART
Gli SJBMH nascono nel 2009 a Rimini. Dopo un EP eponimo (?) autoprodotto, nel 2011 esce "Brighter", un'altro EP di cinque canzoni (sei nella versione cd), pubblicato per Stop!Records. A marzo 2012 vede la luce "We own the afternoon", sei canzoni per 25 minuti di chitarre eteree, bassi fuzzy (o bassi pazzi), ritmiche gagliarde e mille voci; il tutto -ovviamente- pubblicato ancora con Stop! Records.Dopo un tour che li vede suonare in tutta Italia, esce "I Hope It Shines On Me" un tributo ai Codeine che vede gli SJBMH e altre 12 bands reinterpretare i classici del gruppo. I tre ragazzi riminesi si son trovati sul palco con: The Tamborines (UK), Totorro (FR), Cosmetic, Brothers In Law, Girless & the Orphan, Montezuma, Late Guest at The Party e tanti altri nomi tutelari o meni della scena indipendente italiena.
KAMCHATKA
I KamchatKa! nascono dalle ceneri di un vulcano inesploso per la troppa sensibilità delle loro non mediate doti artistiche. Si stabilizzano nel ventre del desiderio della generazione spaziale, credendo di trovarvi la Risposta. Ma non è nella loro biografia che si può trovare chiarezza per attimi di cosmogenetica insulsa. Durante tali attimi irrecitati, la Band si è trovata a specchiarsi con se stessa, rispondendo alle esigenze più interiori. Dopo di ciò ha deciso di esteriorizzare il proprio pensiero rumoristico, associandolo all’ipotesi melodica, ma si è sottratta ai dogmi della consapevolezza artistica. Al di là delle coordinate un po’ disomogenee nelle quali si sono orientati, i 3 continuano nella delicata opera tesa a rivoluzionare la propria concezione della musica: suonare del sano fottuto rock’n’roll.
La Cooperativa sociale Data Coop in collaborazione con l'associazione Fusolab è lieta di presentare la Prima Fermata del progetto:
“CAPUT LINEA”
DAI QUARTIERI BASSI AI PALCHI ALTI
I ragazzi del centro di aggregazione Godzilla coinvolti nel percorso di peer education "Sei protagonista!", sottolineando la mancanza di spazi e momenti dedicati ai giovani, hanno deciso di organizzare una serie di eventi incentrati sulla cultura Hip Hop al fine di favorire il protagonismo attivo proprio e dei coetanei e di offrire momenti di condivisione sana e creativa. L'associazione Fusolab, appoggiando la proposta avanzata dai ragazzi, ha deciso di collaborare nella realizzazione di questa rassegna. Nasce così Caput Linea " dai quartieri bassi ai palchi alti". Ospite d'eccezione della prima "fermata" il famoso rapper cosentino KIAVE che, da sempre convinto del ruolo sociale della musica e dell'arte, ha scelto di essere il testimonial ufficiale dell'iniziativa esibendosi sul palco del Fusolab 2.0. L'ingresso prevede una sottoscrizione di 2 euro destinata all'acquisto di attrezzature audio da mettere a disposizione gratuitamente per tutti i gruppi musicali composti da adolescenti della periferia romana. Appuntamento quindi a Domenica 13 gennaio!
Ecco il programma della giornata.
Dalle 18,00 maratona hip hop emergente romana sul palco:
- Blood ties& Eol
Nitrus + Phantom + Giggles
- Rime Capitali
Skianto + Iguana Mc + Dodo XL + Double R
- Quasar
G Crown + Zero
- Yellow Palace
Lil Cla + Skil2s + Candid! + Kid Duffy + Drops + Majestik
Mostra di The Photographest (C. Ferraro + M. Innocenzi)
Fotografa di sala: Beatrice D’arpini
Ore 22.00
SPECIAL GUEST : KIAVE + DONGO
Aperitivo bio
a cura del Gruppo Locale Greenpeace
a seguire
Greenpeace Gruppo Locale Roma Est presenta
“Il Futuro del Pianeta è nelle tue mani”
Cineforum dedicato alle tematiche ambientali più scottanti attraverso un’avvincente serie di documentari.
Ore 20.30 Proiezione “L’11° Ora” di Leila Conners Petersen e Nadia Conners - ’95 - 2007 (documentario)
Siedo alla finestra della mia camera e osservo. Vedo alberi riposare pigramente su colline tondeggianti. Vedo l’ erba alta ondeggiare al minimo soffio di vento. Vedo un cagnolino correre felice nel campo di mais che fu a caccia di qualcosa che molto probabilmente non prenderà.Vedo un uccellino posarsi sul tetto a pochi metri da me alla ricerca di qualche briciolina. Vedo il sole adagiarsi tra le colline e lo osservo diventare di fuoco. Vedo la natura con tutti i suoi colori, le sue sfumature, la sua vita. La ammiro mentre penso che un giorno, forse, non potrò più goderne perché quell’automobile sul fondo della valle sta passando su un autostrada costruita sopra di lei. Penso alla fortuna che ho avuto a poterne godere fino ad ora e divento triste al pensiero di un ragazzo che un giorno, forse, non potrà più fermarsi in mezzo ad una vigneto sul pendio della collina ad osservare uno splendido tramonto. Penso alla stupidità dell’uomo moderno. Alla sua crudeltà. Incapaci di ricambiare tutto quello che la natura ci ha donato senza chiedere nulla in cambio. Incapaci di comprendere ciò di cui siamo parte e da cui siamo nati. Ripenso alle immagini che ieri passavano sullo schermo davanti ai miei occhi: intere foreste fatte a pezzi, pesci pescati e ributtati in mare senza le pinne, ghiacciai ridotti a laghetti insignificanti, uragani che distruggono città intere. Ripenso alla voce di Di Caprio che ci avvisa del pericolo e non faccio altro che chiedermi quanto ci vorrà ancora per giungere a una piena consapevolezza. “Non c’ è più tempo. Siamo all’undicesima ora” ci avvisa Leonardo e io sono li a chiedermi perché mai nessuno fa qualcosa. Perché mai nessuno si rende conto che, molto probabilmente, gli unici a subire le conseguenze di tanta cattiveria e ignoranza saremo noi. Perché la natura saprà risollevarsi, rinascere in altro modo mentre noi diventeremo stupidi fossili che nessuno si preoccuperà di studiare e la natura ci dimenticherà in fretta non avendo noi goduto neanche un millesimo di tutta questa grandiosa e meravigliosa storia naturale. Vedo gente applaudire meno convinta del solito di fronte ad un documentario facilmente criticabile, essenzialmente un collage di immagini già viste (seppur meravigliose) e pareri di uomini di cultura illustri (tra cui Stephen Hawking) e mi chiedo se loro stanno facendo qualcosa. Mi chiedo se riusciremo a salvarci o se riusciremo a portare con noi nella tomba anche la natura. Io non voglio vivere su Metaluna. E mentre il mio sguardo si perde ancora una volta tra le colline mi chiedo se un giorno mio figlio potrà godere di tutto ciò. Sinceramente preoccupato..
Aperitivo bio
a cura del Gruppo Locale Greenpeace
a seguire
Greenpeace Gruppo Locale Roma Est presenta
“Il Futuro del Pianeta è nelle tue mani”
Cineforum dedicato alle tematiche ambientali più scottanti attraverso un’avvincente serie di documentari.
Ore 20.30 Proiezione “The Crying Forest” di Gabriel Elizondo – ’48 -2011 (documentario)
“Proteggerò la foresta a tutti i costi. Per questo potrei prendermi una pallottola in testa,” disse Ze Claudio Ribeiro da Silva, un attivista per la Foresta Amazzonica, ad una conferenza ambientale a Manaus. Sei mesi dopo Ze Claudio fu freddato a colpi di pistola, accanto alla moglie Maria, il 24 Maggio 2011, in un remoto angolo dell'Amazzonia Brasiliana. Conosciuto per aver fronteggiato il taglio illegale e gli allevatori che hanno devastato la più grande foresta tropicale, Ze Claudio sapeva da tempo di essere un uomo segnato. Le indagini sull'omicidio sono in corso, ma alcuni dubitano che fu ucciso per la sua instancabile lotta in difesa dell'ambiente. Dopo aver crivellato il suo corpo, gli assassini tagliarono un orecchio di Jose Claudio, la prova, dice la polizia, del successo della loro missione. La notizia dell'improvvisa esecuzione di Ze Claudio, ampiamente pubblicizzata sui social-network come Twitter e Facebook, l'ha trasformato in un martire per il movimento ambientalista, fuori e dentro il paese, il Brasile. All'indomani dell'omicidio, nella città di Maraba in Amazzonia, si possono ammirare degli striscioni fatti a mano con su scritto “The forest is crying”. Fin dal 1996, almeno 212 attivisti per l'Amazzonia sono stati uccisi perché lottavano per preservare la natura o contro le concessioni ai deforestatori, con una media di 12 l'anno. Un misto di filmati originali ed interviste si aggiungono ad un archivio fotografico d'effetto di Ze Claudio predicendone la sua esecuzione, The Crying Forest esamina le forze al lavoro dietro la brutale morte annunciata. Il film segue Gabriel Elizondo, corrispondente di Al Jazeera in Brasile attraverso il suo viaggio nella regione Amazzonica, alla ricerca del perché Ze Claudio e Maria furono uccisi, e da chi. Elizondo, seguì di conseguenza l'omicidio della coppia per Al Jazeera, viaggiando verso la prima casa degli attivisti, un insediamento nella foresta adesso abbandonato da amici e familiari terrorizzati. Ha incontrato, nella regione, alcuni “morti che camminano”, uomini e donne segnati, a cui è stato detto che moriranno se difenderanno la foresta ma che rifiutano di arrendersi. The Crying Forest dipinge uno scioccante ritratto dell'Amazzonia Brasiliana attraverso la storia di una coppia che ha vissuto ed è morta per la Foresta.
Aperitivo bio a cura del Gruppo Locale Greenpeace
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Greenpeace Gruppo Locale Roma Est presenta
“Il Futuro del Pianeta è nelle tue mani”
Cineforum dedicato alle tematiche ambientali più scottanti attraverso un’avvincente serie di documentari.
Ore 20.30 Proiezione “Garbage Warrior” di Oliver Hodge - ’88 - 2007 (documentario)
Cosa hanno in comune lattine di birra, pneumatici di camion e bottigliette di plastica? Non moltoa meno che voi non siate l'architetto ribelle Micheal Reynolds, in questo caso sono attrezzi dascegliere per creare una casa energeticamente indipendente. Per 30 anni Reynolds ed i suoidiscepoli verdi si sono stabiliti in New-Mexico ed hanno dedicato il loro tempo nell'evoluzionedell'arte di "Eartship Bioarchitecture" per costruzioni autosufficenti, comunità energeticamenteindipendenti dove il design e funzionalità convergono nell'eco-armonia. Tuttavia, queste strutturesperimentali che sfidano gli standard creano conflitti tra Reynolds e le autorità, appoggiate dallegrandi imprese. Frustrato dalla legislazione antiquata, Reynolds preme per il diritto di creare unsito dove testare e vivere la sostenibilità. Mentre i politici mormorano e non prendono posizioni,Madre Natura colpisce, lasciando comunità devastate da tsunami ed uragani. Reynolds e la suasquadra colgono l'occasione di prestare le loro abilità all'avanguardia a coloro che ne hanno più dibisogno. Girato in tre anni e in quattro paesi, Garbage Warrior è un ritratto puntuale di un visionario determinato, un eroe del 21° secolo.
TUTTI GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA:
Taxidrivers presenta
“SCHERMI RIBELLI”
Cineforum indipendente in collaborazione con la trasmissione “Ogni Maledetta Domenica” su Radio Città Aperta
Ore 20.30 Proiezione “Il Metodo Orfeo ” di Filippo Sozzi – ’85- 2007
Uno scrittore ed una illustratrice si recano su un’isola del Mediterraneo per soggiornare in una villa di campagna dove, due anni prima, è avvenuto l’omicidio di sette persone. Non è la prima volta che questi artisti, per scrivere i loro romanzi, vanno a vivere in luoghi dove è accaduto qualche crimine efferato. Lo chiamano “Il Metodo Orfeo”, perché ricorda la vicenda dell’antico cantore greco, che scese negli inferi per riportare in vita Euridice, la donna amata. In che situazioni si troveranno coinvolti in questa occasione, dimorando in quei luoghi agghiaccianti, ripercorrendo gli eventi e riprovando le emozioni che permeano quegli ambienti? Questo soggiorno non sarà privo di eventi insoliti e spaventosi, come la presenza di insondabili rumori notturni, gli incontri con una bambina gravemente malata, l’apparizione di figure nel bosco, gli appuntamenti con uno bizzarro parapsicologo, le visite ad un vecchio ospedale psichiatrico, la scoperta la scoperta di siti perduti. Le persone non sono sempre quello che appaiono, possono nascondere incredibili e terrificanti segreti ed usare gli altri per i loro scopi oscuri. Ognuno dei due artisti seguirà la sua pista per arrivare alla verità, che sarà tremenda ed inaspettata e che li vedrà coinvolti in prima persona a rischio della propria vita. Una figura ambigua e pericolosa aiuterà uno di loro a capire, ma forse troppo tardi per salvare altre vite umane.
Taxidrivers presenta
“SCHERMI RIBELLI”
Cineforum indipendente
Ore 20.30 Proiezione “Palestina per principianti – Educazione sentimentale di un bassista rockabilly” di Francesco Merini (’60 ,2012- documentario)
Zimmy ama fare due cose nella vita: suonare il basso con la sua band, i Lou del Bello’s, e starsene nella sua amata città, Bologna. Questa volta, però, i suoi compagni di gruppo gli tirano un colpo basso: organizzano un viaggio per andare a insegnare musica a dei bambini di un campo profughi palestinese. Può tirarsi indietro Zimmy? Ovviamente no: parte e si porta dietro il suo amico cuoco Berna. In Palestina Zimmy non si trova poi troppo male, e anzi si affeziona subito a una famiglia, gli Azzah: Mohanned, sua sorella Mirna e la nonna Um Yunis. Mentre Berna si aggira per mercati di ogni genere alla scoperta dei sapori palestinesi, Zimmy non riesce a farsi una ragione del fatto che gli Azzah non possano più tornare nel loro villaggio d’origine, Bejit Jibrin, da cui sono stati cacciati nel 1948. E così decide di andarci lui stesso, mollando anche i compagni della sua band…
Proiezione “MANI FASCIATE” di Vincenzo Notaro- 52’ – 2012 (documentario)
PRESENTE IL REGISTA IN SALA
Mario Pisanti nel 2004 era sul punto di partecipare alle Olimpiadi di Atene con la nazionale italiana di pugilato, ma un grave incidente d’auto frantuma i suoi sogni. Dopo quattro anni lontano dal pugilato, nel 2008 Mario ritorna a combattere nella categoria dei professionisti, per riempire il vuoto di quelle Olimpiadi mai disputate.Oggi il suo riscatto sportivo non è semplice da realizzare: Mario vive in una città di provincia dove i soli ad alimentare il suo sogno sono dei sedicenti manager che gli promettono dei combattimenti che puntualmente vengono annullati. Ma la precarietà di Mario si consuma anche in ambito lavorativo dove il nostro protagonista è alla continua ricerca di un lavoro che dia una tranquillità economica a se stesso ed alla sua famiglia. Il protagonista è sempre in bilico tra il proseguire determinato il suo cammino o lasciarsi inghiottire dalla vita di provincia, mettendo da parte le proprie ambizioni, Mario potrà contare solo sulla sua grande forza di volontà per raggiungere il suo traguardo.
12 Gennaio 2013 dalle 17:00 alle 19:30
al Fusolab 2.0 in Via Della Bella Villa 94 a Roma
2° appuntamento della serie “Digital Mass” by Ninux.org
Ingresso a sottoscrizione libera
Form di iscrizione al workshop
IEEE 802.1Q è uno standard che permette di condividere lo stesso collegamento fisico a piu’ reti ethernet. Questo permette di sfruttare in modo efficiente il cablaggio esistente, riducendo al minimo i cavi necessari. Nel workshop vedremo cosa sono le VLAN, e come ottenere sicurezza efficienza e flessibilita’ dall’uso di questa tecnologia.
L’appuntamento è per Sabato 12 Gennaio al Fusolab 2.0 dalle 17:00 alle 19:30 (Come raggiungere il Fusolab 2.0?).
L’ingresso è a sottoscrizione libera e dopo il workshop ci saranno altre attività interessanti come musica ed esibizioni live.
Per partecipare è necessario registrarsi riempendo questo form.
Non mancate!
“L’informazione è potere. L’accesso alle informazioni è un diritto umano fondamentale. Lottiamo per diffondere cultura digitale, per costruire una rete di telecomunicazione indipendente, lottiamo per riprendere il controllo del nostro futuro attraverso la tecnologia. La nostra missione è portare la cultura digitale alle masse. Se credi nella libertà di comunicazione, se sei un appassionato di tecnologia o se solamente vuoi cominciare ad imparare qualcosa di più sul mondo dell’information technology il Fusolab 2.0 è il posto che fa per te e i workshop Digital Masssono ciò di cui hai bisogno.”
Per maggiori informazioni sulle nostre iniziative Digital Mass consultate il nostro wiki .