Aperitivo bio
a cura del Gruppo Locale Greenpeace
a seguire
Greenpeace Gruppo Locale Roma Est presenta
“Il Futuro del Pianeta è nelle tue mani”
Cineforum dedicato alle tematiche ambientali più scottanti attraverso un’avvincente serie di documentari.
Ore 20.30 Proiezione “L’11° Ora” di Leila Conners Petersen e Nadia Conners - ’95 - 2007 (documentario)
Siedo alla finestra della mia camera e osservo. Vedo alberi riposare pigramente su colline tondeggianti. Vedo l’ erba alta ondeggiare al minimo soffio di vento. Vedo un cagnolino correre felice nel campo di mais che fu a caccia di qualcosa che molto probabilmente non prenderà.Vedo un uccellino posarsi sul tetto a pochi metri da me alla ricerca di qualche briciolina. Vedo il sole adagiarsi tra le colline e lo osservo diventare di fuoco. Vedo la natura con tutti i suoi colori, le sue sfumature, la sua vita. La ammiro mentre penso che un giorno, forse, non potrò più goderne perché quell’automobile sul fondo della valle sta passando su un autostrada costruita sopra di lei. Penso alla fortuna che ho avuto a poterne godere fino ad ora e divento triste al pensiero di un ragazzo che un giorno, forse, non potrà più fermarsi in mezzo ad una vigneto sul pendio della collina ad osservare uno splendido tramonto. Penso alla stupidità dell’uomo moderno. Alla sua crudeltà. Incapaci di ricambiare tutto quello che la natura ci ha donato senza chiedere nulla in cambio. Incapaci di comprendere ciò di cui siamo parte e da cui siamo nati. Ripenso alle immagini che ieri passavano sullo schermo davanti ai miei occhi: intere foreste fatte a pezzi, pesci pescati e ributtati in mare senza le pinne, ghiacciai ridotti a laghetti insignificanti, uragani che distruggono città intere. Ripenso alla voce di Di Caprio che ci avvisa del pericolo e non faccio altro che chiedermi quanto ci vorrà ancora per giungere a una piena consapevolezza. “Non c’ è più tempo. Siamo all’undicesima ora” ci avvisa Leonardo e io sono li a chiedermi perché mai nessuno fa qualcosa. Perché mai nessuno si rende conto che, molto probabilmente, gli unici a subire le conseguenze di tanta cattiveria e ignoranza saremo noi. Perché la natura saprà risollevarsi, rinascere in altro modo mentre noi diventeremo stupidi fossili che nessuno si preoccuperà di studiare e la natura ci dimenticherà in fretta non avendo noi goduto neanche un millesimo di tutta questa grandiosa e meravigliosa storia naturale. Vedo gente applaudire meno convinta del solito di fronte ad un documentario facilmente criticabile, essenzialmente un collage di immagini già viste (seppur meravigliose) e pareri di uomini di cultura illustri (tra cui Stephen Hawking) e mi chiedo se loro stanno facendo qualcosa. Mi chiedo se riusciremo a salvarci o se riusciremo a portare con noi nella tomba anche la natura. Io non voglio vivere su Metaluna. E mentre il mio sguardo si perde ancora una volta tra le colline mi chiedo se un giorno mio figlio potrà godere di tutto ciò. Sinceramente preoccupato..