Proiezione: Sympathy for the devil - 28 maggio

Venerdì 28 - h 22 Proiezione:"Sympathy for the devil" di Jean Luc Godard

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Non è tra i film più famosi di Jean-Luc Godard ma di certo è tra i più leggendari: non è propriamente un documentario, né tantomeno un saggio sul ’68.
Allora come considerarlo? Un esperimento sul corpo vivo del rock, girato in un periodo storico fondamentale per i movimenti giovanili, che stavano per salire in quel momento sulla ribalta dei consumi (ma di questo ci si accorgerà dopo).


Il film ha uno svolgimento piuttosto regolare, introdotto da cartelli colorati con titoli ironici, i frammenti sono tutti piani sequenza; quelli recitati vedono all’opera alcuni militanti rivoluzionari, Black Panthers in una discarica di auto, dei reporter che, in un bosco intervistano Eva, raffigurazione della democrazia, fascisti in una libreria porno.
Le immagini degli Stones in sala d’incisione sono le più rare ed interessanti: all’epoca stavano registrando l’album Beggars Banquet, ma Godard decide di mostrarci la “nascita” di un unico brano, quella Sympathy for the devil che sentiamo mutare, crescere attraverso le infinite takes tipiche di un lavoro meticoloso.

L’effetto di straniamento è garantito dalla voce off, che per tutto il film legge stralci da alcuni romanzi, tra cui Eldridge Cleaver, teorico ed attivista proprio delle Pantere Nere.
Il cortocircuito dovrebbe innescarsi dall’opposizione di queste due visioni del mondo, ma va sottolineato che la gestualità e il linguaggio dei personaggi parodizza quelle istanze, all’epoca urgenti e sentite come necessarie.
Il prodotto finale esula dunque dal genere del documentario rock, che da Woodstock in poi avrà molte fortune, e si ritaglia uno spazio personale, lontano persino da altri materiali rollingstoniani che fotograferanno le altre facce della band, Sympathy for the devil sembra fiero di non essere né carne né pesce, garantendosi una porzione di fascino ancora oggi.
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