Mostra di fumetti “SOLDI’S PORKY (il signoraggio d’idee e minchiate varie)” di Toni Bruno
"“Questa mostra, come questo evento, sono frutto della società di oggi, quindi, se avete da lamentarvi, fatelo allo specchio” .
Toni Bruno (annata '82), è un autore che si caratterizza per il suo segno deciso, netto, che evoca la marasca, il mapone e ricorda le spezie, l'arancio e il quanto è fico vivere. Dal sapore ricco e vellutato, di grande struttura e strafottenza verso l'accademico che lascia basiti, con tipico tannino
austero ma non troppo sgarbato. Particolarmente indicato per piatti erotici, selvaggina da satira e formaggi sociologicamente stagionati.
http://psicoticodomato.blogspot.com
Reading “LESS IS MORE!”
Letture dalla collana “Subliminal” con Toni Bruno, Dario Morgante, Luca Moretti.
Special guests: Giuseppe Palumbo, Luis Royo, Massimo Giacon e Marco Corona, con intermezzo musicale de Gli Psicotici domati.
A seguire dj set Napalm p.s.k.
Esposizione collettiva - Uberbitte
dal 23 ottobre all'8 novembre
Mostra di illustrazioni - INKubi: Ovvero come incùbo l’ìncubo" - Stefano Tedeschi
dal 16 ottobre al 1 novembre
Cosa dire davanti l’ennesimo tentativo da parte di un fumettista – o aspirante tale – di trasporre in figure d’inchiostro il distorto immaginario onirico? Forse si suggerirebbe di mangiare più leggero, evitare le leguminose e il sale, soprattutto a cena. C’è da dire, per correttezza, che il mio approccio al sogno non ha assolutamente intenti psicanalitici: non intendo affatto ricondurre a logica l’illogico. Tuttavia, la casualità delle immagini, il loro disporsi senza una sequenzialità precisa (fondamentale se si intende narrare qualcosa), non vuol dire assenza di logica. La mia logica è essenzialmente letteraria: i miei fumetti nascono quasi sempre da un testo, da un messaggio ponderato, cui associo solo successivamente delle forme. Queste vengono prese il più delle volte da rappresentazioni oniriche che ho vissuto in prima persona, ma non necessariamente. In questo senso va interpretato il sottotitolo dell’esposizione: l’incubo, un flusso atemporale composto da un preciso repertorio iconografico, viene sottoposto ad una lenta (e faticosa) gestazione. Non c’è niente di “allucinatorio” o “assurdo”.
Non mi interessa sbattere in faccia al lettore i miei sogni così come sono. In fondo, a chi interesserebbero?