20090402_documentaria_thumb.jpgRassegna : The Meaning of Style ; sottoculture e controculture degli anni 60 – 80.


Giovedì 5 marzo h. 21.30
Skinhead attitude 
di Daniel Schweizer

 

Documentario  che ripercorre i 40 anni del movimento redskin, sotto la guida del regista Daniel Schweizer e della skingirl Karole. Dalla Jamaica e da musicisti come Laurel Aitken, Bad Manners, Judge Dread all the way to Skarface, Stage Bottles e Scrappy,il film fornisce un'esaustiva panoramica sul movimento, compresa l'influenza che ha avuto su gruppi punk come gli Sham 69, e le riprese del concerto della band redskin per eccellenza, i Los Fastidios.
Una spiegazione completa della nascita del movimento skinhead non fascista, nato come risposta ai gruppi di destra che negli anni '80 stavano distruggendo la scena di New York tramite aggressioni fisiche e boicottaggi dei concerti: fu così che nacque la S.H.A.R.P. (SkinHeads Against Racial Prejudice) su iniziativa di alcuni skins, che decisero di unirsi in nome dell'amore per la propria cultura e dell'odio per il razzismo. L'obiettivo di questo film è cambiare la percezione collettiva, alimentata dalla stampa sensazionalistica, degli skinhead, tramite anche interviste a Roddy Moreno, fondatore della S.H.A.R.P., e Jimmy Pursey.
A partire dall’evoluzione più recente del movimento, il film si interroga sulla trasformazione e sulla radicalizzazione della subcultura skinhead. Da Londra a Berlino, passando per Helsingborg, Dallas, Las Vegas e Montreal, gli skinheads si sono strutturati come un movimento giovanile dai tratti ribelli, violenti, spesso estremisti, fino a divenire uno dei movimenti di strada più temuto. I  media parlano spesso di loro, ma chi sono in realtà? Riflessione cinematografica sul senso dell’appartenenza a un gruppo.
Lingua originale . Sub Ita.

20090222_cinestesie_thumb.jpgIn un appartamento di Parigi un gruppo di giovani borghesi studia “scolasticamente” il pensiero marxista-leninista nella versione maoista e Véronique, guida del gruppo, propone l'assassinio di un ministro sovietico in visita. Alle idee vaghe dei personaggi (una nuova coscienza di classe confusa, che ricicla vecchi confini) si oppongono immagini di chiara, sublime astrazione, dove dominano la purezza cromatica dei colori primari (rosso, blu, giallo) e la luce diffusa: il film (si) riflette (su) se stesso, trovando nella non-forma del documentario libero (Méliès contro Lumière, oggi come allora) la propria dimensione ideale. Le sue rapide scene fondono letteratura (Puskin), teatro (Brecht, Living Theater), cinema (Fellini, Nicholas Ray, il montaggio di Ejzenštejn, mentre il finale strizza l’occhio a Rossellini),fumetti, graffiti, backstage. Un “film in fieri” con cui Godard  anticipa, riassume e supera il ’68.

 

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Per la rassegna “Il collasso della gestione della proprietà intellettuale e della mercificazione delle informazioni nell'era digitale” di Documentaria, il cineforum dalle tematiche storico-politiche, questa settimana:


Giovedì  19  febbraio h. 21_30
Proiezione : “Hackers , fuorilegge o angeli?”

Produzione "Discovery Channel" - 46'

Documentario di Discovery Channel sugli hackers e sul loro ruolo nella società.
“Hacker” (termine coniato negli Stati Uniti del quale è difficile rendere una corretta traduzione in italiano) è una persona che si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse (che di solito comprendono l'informatica o l'ingegneria elettronica), ma in tutti gli aspetti della sua vita.

20090215_rusty_thumb.jpgOklahoma, anni '60 il sedicenne Rusty vive col padre, avvocato fallito e alcolizzato e sogna di diventare come il fratello maggiore, leader del quartiere, eroe solitario a cavallo della sua moto. Seguito ideale di “I ragazzi della 56ª strada” e anch'esso tratto dal romanzo di Susan Eloise Hinton. Il cuore dell'azione è nel rapporto tra i due fratelli e, a far da contrappunto, nel loro rapporto col padre e nell'assenza della madre, fuggita dieci anni prima.
Coppola ha citato Ejzenštejn e il cinema espressionista tedesco, ma il suo film rimanda soprattutto a Welles, per l'uso del grandangolo, del panfocus, delle carrellate avvolgenti, per quel barocchismo sfrenato e visionario che colloca Welles nella linea espressionistica della storia del cinema. Splendida fotografia in bianco e nero di Stephen H. Burum. Il titolo originale si riferisce ai “pesci tuono”: quei pesci siamesi che attaccano i loro simili e che, come dice il fratello di Rusty, “non combatterebbero se fossero nel fiume, se avessero più spazio”.

 

20090209_cinestesie_thumb.jpgIn Distretto 13 – Le brigate della morte assistiamo quasi in tempo reale (dal tramonto alla sera) all’agguato di una banda di teppisti assassini ad un isolato commissariato di polizia, alla periferia di Los Angeles. Le “brigate” sono legate da un patto di sangue, ma non sappiamo chi sono realmente e cosa vogliono. Nella loro delirante ferocia non sono personaggi umani né tanto meno hanno dei problemi morali, somigliano piuttosto agli zombie (quasi una metropolitana “notte dei morti viventi”). Niente sociologia, solo la resa spettacolare di un'atmosfera d'incubo. Secondo film a basso costo scritto e diretto dal 28enne J. Carpenter, film cult per la giovane critica degli anni '70, che rinuncia a qualsiasi pretesa sociologica e riesce a suggerire un clima di allucinata tensione che sfiora l'onirico.

 

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Per la rassegna “Il collasso della gestione della proprietà intellettuale e della mercificazione delle informazioni nell'era digitale” di Documentaria, il cineforum dalle tematiche storico-politiche, questa settimana:

Giovedì 5 febbraio h. 21.30
Revolution OS II
di Arturo di Corinto
Italia - 2006 - 74''

Il primo documentario italiano sulla storia dei movimenti Open Source e Free Software ,che aggiorna la cronologia della “rivoluzione” che ha cambiato il modo d'intendere il software attraverso le voci dei suoi protagonisti come Richard Stallman , Linus Torvalds , Benjamin “Mako” Hill. Una chiave per capire lo scontro tra Windows e Linux, per spiegare le strategie commerciali di Microsoft, per avere una visione sul mercato del software di oggi e del prossimo futuro. 

20090201_cinestesieciclo_thumb.jpgDomenica 1 febbraio
ore 21:30


Proiezione film “I guerrieri della notte” di Walter Hill (1979, 93’, USA)

Nel Bronx, durante un raduno di tutte le bande di New York, il capo della più importante gang è assassinato dal fanatico capo dei Rogues, ma la colpa ricade sui Warriors, banda poco nota di Coney Island. Senza il loro capo, ucciso per ritorsione, gli otto Warriors disarmati dovranno arrivare all’altro capo della città, affrontando scontri, agguati, duelli in una geometrica attraversata che somiglia a quella di una partita di baseball, dove i treni della metropolitana sono le basi. Superbo frutto dell'iperrealismo, è un film fantastico che ha la tensione visionaria di un incubo da droga, la struttura narrativa di un film di guerra e le cadenze, l'artificiosità di un cartoon, l'eleganza grafica e la coreografia di un musical.

 

 

 Per un problema tecnico la proiezione di documentaria di stasera ha subito una variazione si proietterà:

Amore e rabbia
di Carlo Lizzani, Jean-Luc Godard, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini.

100 min. - Italia 1969.

Ci scusiamo con tutti per l'incoveniente

 

20090125_cinestesie_thumb.jpgCon una durezza quasi insostenibile, Monicelli ci presenta un crudo ritratto del borghese medio, così piccolo di fronte ad una società che lo opprime e al contempo apparente soddisfatto di quell'esistenza impregnata di una routine ripetitiva dove ogni giorno sembra l'esatta copia del precedente. L'unica preoccupazione di questo piccolo uomo non è tentare di cambiare la sua insipida vita, ma quella di evitare che all'adorato figlio tocchi la stessa sorte. Vuole tenere suo figlio lontano dalla mediocrità di una vita asservita al potente (paradossalmente muovendosi in quella stessa mediocrità) e fa davvero di tutto in una prima parte comica, impregnata però di una tragicità che sembra ripresa direttamene da Pirandello. Ma tutto cambia e il semplice borghese si trasforma in un angelo vendicatore...

 

 

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Rassegna: Evoluzione  e rivoluzioni; conflitti sociali e politici del mondo moderno
Proiezione:
“ Vogliamo anche le rose “
Regia : Alina Marazzi    - Italia (2007) - 85'


Info: documentaria (chiocciola) fusolab.net

Anita, Teresa e Valentina  non si sono mai incontrate.  Hanno vissuto nell’Italia degli anni  sessanta e settanta, in età diverse e in città lontane.  Le loro storie vere, riportate in diari privati sono testimonianza dell'evoluzione del costume femminile attraverso lotte famigliari e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia  identità e diritti in un Paese patriarcale.

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