Critici di questo principio, quali i promotori del movimento per la
liberalizzazione della cultura, lo definiscono un monopolio
intellettuale e affermano che l’interesse pubblico è minacciato da
legislazioni protezionistiche come l’estensione del copyright, licente
dei software e licenze sul modo di fare affari.
Come altre forme di proprietà, la proprietà intellettuale (o piuttosto
i diritti esclusivi garantiti dalla PI) possono essere trasferiti o
ceduti a terzi. Tuttavia, la legge sul copyright fornisce al detentore
il diritto esclusivo di controllare la riproduzione o l’adattamento di
questi lavori per un certo periodo di tempo. Storicamente questo
periodo di tempo si alloca tra i 10 e i 30 anni a seconda della
giurisdizione, ma più recentemente si definisce attraverso la durata
della vista dell’autore sommata a diversi decenni.
Gli oppositori vorrebbero che il copyright spirasse con gli autori.
Un’azione in questo senso e’ proposta da ni9e con il progetto Intellectual Property Donor.
Partendo dall’assunto che l’attuale legge su copyright previene
chiunque dal creare sulla base delle idee altrui per diversi anni dopo
la loro morte, l’obiettivo del progetto è di rendere la proprietà
intellettuale di pubblico dominio attraverso una donazione. Per
assicurarsi che le idee sopravvivano agli aventi diritto, ni9e invita i
possessori a scaricare e stampare il loro adesivo da donatore di PI. Ci
si domanda se questa pratica possa diventare popolare quanto la
donazione di organi.
Valentina Culatti
Fonte: www.neural.it