{tab=Info}
Questa è la pianta del parco dove si terrà l'adunanza ---> Pianta
Questa è l'area del parco vista da google maps ---> Mappa
Presto inseriremo all'interno della pianta gli spazi riservati alla AAA
PER TUTTI GLI ESPOSITORI, [AAA]ttrezzatevi e [AAA]utogestitevi! e soprattutto:
PORTARE:
LUCI,
PROLUNGHE,
EVENTUALI SUPPORTISCOTCH, SPAGO E QUANT'ALTRO POSSA ESSERVI UTILE
BIGLIETTI DA VISITA,
NOI NON FORNIAMO MATERIALE PER LE ESPOSIZIONI!!!
N.B. Essendo l'adunanza in un parco all'aperto gli allestimenti saranno meno agevoli del solito, si consiglia un sopralluogo nell'area del Parco Pasolini (Viale della Venezia Giulia 10) prima dei giorni dell'Adunanza.
PER L'AREA AUDIO-VIDEO:
IL MATERIALE DA PROIETTARE DEVE ESSERE IN FORMATO DVD, CD O USB PEN.
{tab=Prenotati}
- ON LINE CLICCANDO QUI
- CHIAMANDO IL 3497835208
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{tab=Come raggiungerci}
Visualizzazione ingrandita della mappa
{tab=La locandina}
{tab=Il manifesto}
AAA nasce da poche e semplici considerazioni:
Constatiamo un mainstream
saturo di talenti resi tali dai soldi delle produzioni che coltivano arte ogm.
Una scena artistica veramente alta e dotta che si inebria di se stessa
dal profondo di quella nicchia che è il suo accademismo, e che teme il libero
circolare del sapere creativo.
Non ultima, e sempre più grave, la
ghettizzazione del movimento creativo underground. ormai sempre più vissuto come
inevitabile purgatorio d’ attesa all’ accesso nel mainstream locale o di medio
livello, e non come reale alternativa all’ inadeguatezza dell’ offerta
artistica, che la società di massa ci sta avaramente concedendo.
Tutti
questi punti legati tra loro, e l’ esasperazione di fronte alla superficialità
di troppi verso tutto ciò, ci spingono ad usare tutte le forze rimasteci,
indirizzandole verso il tentativo di creare un modello riproponibile,
riproducibile e diffondibile di un collettivo network. in cui ogni individuo
possa sentirsi in grado di contribuire e di perseguire gli obiettivi e lo
spirito di questo progetto.
Crediamo che sia possibile farlo solo una
volta raggiunta la convinzione che il fare artistico non può continuare a
rimanere isolato dalla condivisione e dal confronto, e che, per ovviare a
questo, sia necessario un ritrovo in cui vi siano attrezzature ed impianti
aperti alla diffusione dei prodotti, al fine di dare visibilità all’ autore
degli stessi, senza limitazione alcuna.
Rifiutiamo una selezione dei
lavori che ci verranno sottoposti, in quanto su di essa si basano il
corporativismo dei raccomandati e le lobby artistiche, da noi considerati il
male più grande apportato sia dal mainstream commerciale e mediatico, che da
quell’ arte mossa e promossa esclusivamente dai canali accademico-istituzionali.
Ad ognuno sarà quindi garantita la dovuta visibilità, in termini di
spazio e di tempo, affidando l’ ordine di comparizione durante gli eventi, alla
sequenza con cui saranno presentate le adesioni, senza dimenticare coloro i
quali dovessero presentare i propri lavori “alla porta”.
Apriamo l’ uso
degli impianti a tutti, perché speriamo che AAA non si limiti ad essere una
serata in cui tutti i partecipanti al network possano incontrarsi e confrontare
il proprio prodotto, anche se di per sé sarebbe già un enorme risultato.
Scegliamo di condividere con tutti lo spazio-tempo gestito da AAA perché
speriamo che l’ arte e tutti i performers di lei figlia, crescano e si
sviluppino con la consapevolezza dell’ esistenza di un angolo di mondo, in cui
sia possibile misurare e misurarsi con il proprio prodotto e con quello altrui,
grazie al supporto di impianti e aree appositamente allestite.
Individuiamo come strumento essenziale al raggiungimento del nostro
fine, l’ utilizzo della rete e la realizzazione di un vero network, unico
potenziale antidoto alla razzia di secondi, ore, mesi, che il mondo del lavoro o
del non lavoro apporta alle nostre vite e ai nostri veri prodotti d’
espressione. Restare vicini nel cibernetico quotidiano, ed essere uniti e
compatti durante gli appuntamenti e gli incontri, è una delle poche risposte
culturali che la nostra realtà può restituire con i poveri mezzi che scegliamo
di utilizzare.
Accogliamo a braccia aperte tutti coloro abbiano
strumenti propri per diffondere e condividere il progetto, quali broadcast on
line o non; radio streaming; figure con una grande responsabilità nella
diffusione delle arti quali etichette, label, librerie, negozi di dischi, e
infine, con un ruolo nevralgico, i collettivi di menti creative e chiunque altro
consideri giusto aprire a tutti i performers, gli impianti e le strutture che
diffondono l’ arte, seppur per una sola volta, considerando ciò l’ unico modo
per garantire veramente l’ opportunità per tutti di maturare esperienza e
crescere. Solo allora sarà possibile portare alla luce il proprio talento, o il
proprio fallimento. Ma se le arti continueranno ad essere filtrate, esse non
riveleranno mai i geni e i talenti che si nascondono fuori dal filtro, o dietro
il monitor.
Un sistema obsoleto come quello in cui viviamo può essere
superato solo se si risponde direttamente ai crash e agli errori intrinsechi al
sistema stesso.
La suddivisione della razza umana in I e III mondo, la
galattica distanza tra economie reali ed economie finanziare, l’ abissale
divario tra i mezzi economici e tecnici a disposizione delle forme di
espressione populiste e commerciali, rispetto quelli ancora accessibili al
talento nascosto in ognuno di noi. Questi divari sono tutti espressione di un
sistema che ruota a livello sia macro che microcosmico, su chiusure e legami
lobbistico-mafiosi, noncurante della fallimentare scia di morte sia fisica che
culturale che si lascia dietro, giustificandola con la necessità di
sopravvivenza che ognuna di queste identità complici della grande bugia
collettiva rivendica.
AAA risponde con il massimo tentativo di
abbattimento delle meccaniche di selezione e di favoritismo. Redistribuisce
equamente opportunità e visibilità ospitando amici, aspira ad aiutare e a
fornire un trattamento privilegiato a quei singoli o collettivi che escono dall’
ombra e scendono con lei in campo, utopisticamente, contro il mercato, contro il
proprio interesse diretto, disposti al massimo sacrificio, fosse anche il
suicidio. Artisti come samurai ronin, kamikaze rimasti senza la benevola
protezione di una società che valorizzi il loro ruolo, con a disposizione la
sola scelta di una vita artistica e sociale devota alla vendetta verso il
malosistema che ci imprigiona alla stregua di disperati complici.
Ora
basta è tempo di
ADUNANZA
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