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"Vecchia America" (titolo originale "Nickelodeon", dal nome delle sale
cinematografiche americane agli inizi del ‘900, con biglietto di ingresso di 5
cents –un nichelino-), è una dichiarazione d'amore per il cinema d'intensità
pari a quella di "Effetto notte" di Truffaut, ma dal contenuto forse ancora più
estremo.
America, anni Dieci: un avvocato finisce casualmente a fare il
regista per uno dei tanti indipendenti che provarono a sfidare il monopolio
all'inizio del secolo; con una troupe sgangherata e attraverso una spassosa
serie di vicissitudini, il protagonista scopre una vera passione, per poi
commuoversi ed inchinarsi, nel finale, di fronte al capolavoro di D.W. Griffith
"The Clansman", poi ribattezzato "Nascita di una nazione".
Ma il messaggio
importante arriva alla fine dal burbero produttore: "Se sei uno veramente bravo,
allora i tuoi film sapranno sempre parlare alla gente": è l’avvento del cinema
narrativo. Mascherini d'epoca, citazioni, omaggi visivi, i Lumière, Chaplin,
Keaton, e naturalmente Griffith, padre del montaggio analitico e fautore della
svolta narrativa nel cinema.
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