02-05-2010: Il giardino delle vergini
suicide di S. Coppola (U.S.A., 1999)
Cinque sorelle fra i
quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che credono
di fare il loro bene. La madre è integralista e cieca: costringe una delle
sorelle, per punizione, a bruciare i dischi più cari. Il padre è molle e
latitante, tutto preso a costruire i suoi modellini. Sofia Coppola coglie in
modo sublime la carica energetica nella donna nella fase adolescenziale della
sua esistenza, così intimamente celata dalle sembianze acerbe e dai toni
smorzati, da essere ancora più pericolosa: perché insospettabile. Proprio
l’insospettabilità e l’innocenza, incorniciate da colori pastello, fragranze
estive e figurazioni tipicamente bambine, sono le armi di cui dispongono le
cinque vergini, che non potranno far altro che rivolgere contro se stesse, ma
solo dopo aver fatto vittime un po’ ovunque, soprattutto nei cuori dei cinque
ragazzi imprigionati negli anni a venire dentro quell’oscuro enigma per loro
senza spiegazioni.