Questo tipo di danza è sempre esistito ma dobbiamo una prima rivalutazione di questa forma di preghiera ad Isadora Duncan, la celebre danzatrice americana che agli inizi del 900, in contrasto coi balli di allora in voga, riscoprì il significato sacrale della danza, tanto da dichiarare in uno dei suoi trattati che la danza è religione. Nella danza sacra non si interpretano ruoli perché il danzatore presenta se stesso a Dio. Una coreografia di danza sacra può nascere dalla meditazione sulla Parola di Dio, dal desiderio di pregare per una particolare situazione, da un lavoro di ricerca e sperimentazione di gruppo o da una riflessione sull'iconografia cristiana, o su una situazione dell’uomo della vita (abbandono, riconciliazione, distacco) cercando di trovare una sorgente d’acqua viva , un fremito per poi ripartire e poter riabilitarsi alla vita stessa. Una danza dello spirito afferrato dall'improvvisa percezione di essere stati raggiunti da uno sguardo speciale.