PPP_ melopèa alessandrina
(profezie poetiche periferiche in quattro tempi)
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Pier Paolo Pasolini
PPP_ melopèa alessandrina è un ciclo di incontri, dibattiti e interventi artistici mossi intorno alla figura di Pier Paolo Pasolini, con caduta mensile da febbraio a maggio 2013, a cura di Clinica Mammut (Alessandra Di Lernia e Salvo Lombardo).
Questa melopèa si canta in quattro tempi, per ognuno dei quali è invitato un artista italiano che opera nell’ambito del teatro e della perfomance. Gli appuntamenti in programma sono accompagnati da proiezioni video, mostre fotografiche e azioni parallele ad opera di operatori o intellettuali.
Gli artisti sono invitati a concepire un intervento performativo intorno a Pier Paolo Pasolini, vuoi per punti di aderenza, per un laccio con la propria poetica o con le tematiche che ispirano il proprio lavoro, vuoi per un ritorno sulla produzione culturale dello straordinario intellettuale italiano. In particolare l’attenzione è rivolta a Pasolini poeta, in senso ampio, dato che la produzione drammaturgica, cinematografica e narrativa di Pier Paolo tracima del suo afflato poetico in altri linguaggi, in un’osmosi di forme.
Le domeniche di Fusolab 2.0 dedicate a PPP_ melopèa alessandrina si apriranno dal pomeriggio con approfondimenti, in forma di lectiones, o di dialoghi, o con ulteriori riflessioni artistiche.
QUARTO APPUNTAMENTO
26 MAGGIO
h 18.30 LE IMMAGINI COME TRADUZIONI: DALLA LINGUA POETICA A QUELLA CINEMATOGRAFICA, DAL FRIULANO AL ROMANO
incontro con Viviana Gravano, storica e curatrice di arte contemporanea a cura di Paolo Ruffini, mediatore culturale
h 21.00 DEL SORDO RUMORE DELLE DITA (performance)
di Clinica Mammut
intorno a noi, i loro certi occhi sui
nostri incerti, le scorate armoniche
(P.P. Pasolini)
‘Del sordo rumore delle dita’ è un lavoro che muove intorno alle zone liminali di un’esistenza a margine. Sofferma lo sguardo interrogativo su un tempo a cui è negata la menzione di tragedia. Pasolini, sullo sfondo, a latere, è presenza umbratile, sostegno poetico al nostro incedere del dire. Abbiamo scelto di studiare in questa performance la forma della melopèa, di cercare nel limite offerto da un certo lirismo la possibilità della costruzione di una visione. Nel tempo ormai consunto della società dello spettacolo voci seconde e stordite ne sussurrano il malessere.
Clinica Mammut, giovane formazione romana nata nel 2012 dal sodalizio artistico tra Alessandra Di Lernia e Salvo Lombardo, con la volontà di articolare una ulteriore sinestesia tra testualità di tradizione drammaturgica e linguaggio performativo. Lavora al progetto “Memento mori – icone della fine”, articolato in una trilogia di spettacoli e appendici performative. Il primo capitolo col tempo ha debuttato nel 2012 nell’ambito di Zoom festival a Scandicci. Il secondo capitolo L’anticamera è stato presentato a Roma in forma di primo studio come progetto finalista al premio Tuttoteatro.comDante Cappelletti, dove ha ricevuto una menzione della giuria critica. Nell’ambito di IED factory elabora una
performance site-specific per non attori “Genius loci – abitare i luoghi della crisi” (2012). Attualmente la compagnia è impegnata nella cura del ciclo di eventi artistici PPP_melopèa alessandrina dedicato alla figura di Pasolini nell’ambito di Fusolab 2.0 nel quartiere Alessandrino di Roma.
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