{tab=La biografia}
210 giorni di scrittura, composizione e registrazione di un disco, soldi in uscita come fosse acqua da un vecchio tubo, persone contattate, musicisti chiamati, turni spostati, file cancellati, dati persi, chitarre rifatte, bassi prestati, favori chiesti, partecipazioni amichevoli, testi difficili da accettare anche per me, duri, acidi come panna al sole, dolorosi da scrivere e da ricantare trenta volte davanti a un microfono, dolorosi da presentare alla gente, ancora più dolorosi da presentare alle persone a cui si rivolgono, pezzi psicadelici, strumentali, fotografie sonore di un istante che non può più ritornare nemmeno se ci riprovi mille volte ma....ma.....cazzo, il pezzo dura più di 4 minuti, il ritornello non arriva entro i primi quaranta secondi,anzi, non ci sono ritornelli in questi pezzi, si parla di uno che vuole spararsi, di uno che è niente di niente, di persone che non riescono a guardarsi allo specchio, addirittura di dio che si piega al tempo che scorre....di una prostituta, di un gay... di cementi che si invecchiano, dei vecchi quartieri che cambiano, degli amici che spariscono, gente che si perde. addirittura nemmeno si parla di ricordi, ma di echi dei ricordi...e non gliene frega a nessuno di parlare di queste cose ad una cena. meglio il mc donald's: mangi tanto, parli poco e risparmi...e cosi sei pronto nuovamente a farti riinculare dal tempo, che passa e ti illude di averlo superato. sei pronto a fare qualcos'altro di assolutamente inutile. che razza di disco è? non ci siamo Lambiase... viva la musica libera ed ogni suo mezzo di espressione. per quanto riguarda la mia bio è semplice: suono tre strumenti, ma tutti da autodidatta in quanto ho sempre trovato una scusa stupida per allontanarmi dai miei insegnanti. Canto e ricanto quel fragile, immaturo e sconclusionato genio di Lennon da quando avevo 15 anni. Scrivo, compongo, ho una band a cui sono molto affezionato e che stimo. Ho Daniele De Seta che colma tutte le mie insicurezze sopra e sotto il palco. Abbiamo aperto concerti, fatto concerti, annullato concerti. Abbiamo suonato a volte bene, a volte di merda. Abbiamo ricevuto complimenti, critiche, proposte discografiche, passaggi radiofonici, interviste, premi in festival più o meno importanti. Finali di concorsi, concerti fuori, alberghi, cene, calci in culo, qualche canna e persino qualche favoritismo. Ma la cosa più importante per me è questo, e i prossimi 100 dischi che spero di fare nella mia vita, almeno finchè nun me regge la pompa.
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