{tab=La Biografia}
Filippo “Fricca” Ricca, in arte Rododentro, (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2
maggio 1519) e in seguito (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973,
dove si fa ancora un gran parlare di lui come del vandalo che ha tentò di
riattaccare le braccia alla Venere di Milo) è l’artista più controverso dei
nostri tempi.
Così controverso che Oliviero Toscani lo ha definito un
provocatore, Il Vasari ne parla come dello “Spirito che il Benignissimo Rettor
del Cielo dispose di mandare in Terra per cavarci di tanti errori, e che
universalmente in ciascheduna arte et in ogni professione fusse abile” e
Vittorio Sgarbi non trova parolacce per descriverlo.
Il Fricca usa il
pennarello con la maestria e la solennità con cui Sarah Palin maneggia il fucile
a pallettoni e, come la Palin, è capace di farci ridere, piangere e gelare il
sangue allo stesso tempo.
Artista che all’arte povera preferisce l’arte
diversamente Ricca, si è ispirato ai paesaggi di Tintoretto, ai ritratti di
Antonello da Messina, ai lifting di Berlusconi e alle foto ritoccate di Panorama
per descrivere con ferocia le brutture della società e, già che c’era, anche le
sue.
La satira di Filippo Ricca imperversa ogni lunedì su “Emme”,
l’inserto satirico dell’Unità e su “Mucchio Selvaggio”.
{tab=Le opere}
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{tab=La locandina}
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