Dopo un concerto, un gruppo dell'alta
borghesia messicana si riunisce in un salone ma non può più uscirne, bloccato da
una forza misteriosa. E nessuno può entrare. Quando l'incantesimo si rompe, si
ritrovano in una chiesa. È una commedia nera ricca di acri succhi antiborghesi e
anticlericali. In questa vicenda onirica, in questo mostruoso giro di atti
mancati, il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza
fantastica. Pur essendo assai precisa l'analisi di classe, si ha il sospetto che
in questo verdetto d'impotenza Buñuel alluda a condanne più vaste e vi coinvolga
il genere umano nel suo complesso.
Scritto da L. Buñuel e Luis Alcoriza,
rielaborazione del cinedramma Los naufragos de la calle Providencia, messo in
scena da José Bergamín. Premio Fipresci a Cannes, Giano d'oro al Festival
Latinoamericano di Sestri Levante, premio A. Bazin al Festival di Acapulco.